CONCORRENZA - Una stagione da secondo, sapendo di avere il potenziale per esplodere, non è facile per un portiere. Soprattutto, quando non sei più giovanissimo. Certo, Perin è un classe '92 e, Buffon docet, si sa che per mantenere il posto in quel ruolo l'anagrafica conta poco. Eppure, il muro eretto da Wojciech Szczesny è stato così solido da scoraggiare la permanenza in bianconero di Perin: oltre al danno, poi, anche la beffa del ritorno dello stesso Buffon. Insomma, un matrimonio che non è finito di certo male, ma che poteva andare meglio.
ECONOMIA - La scelta di optare per la cessione, resa quindi inevitabile, non ha però solo risvolti negativi. Vero che il potenziale di Perin è rimasto inespresso, ma, come detto, la certezza Szczesny non è mai stata opinabile. Perciò, giustificando tecnicamente la partenza, si può guardare anche ai conti: pagato 12 milioni la scorsa estate, con la probabile cessione a 15 milioni la Juventus pareggerebbe interamente il costo del giocatore (cartellino e un anno di stipendio a 2,3 milioni) Un'operazione, quindi, ad impatto zero, nella quale sostanzialmente non ci ha perso nessuno. Perin tornerà a giocare con costanza, mentre la Juventus non segna nessun passivo pesante a bilancio