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Si aspettavano tutti qualcosa di diverso. Perché è vero che il treno Juve percorre soltanto una volta determinati binari, ma allo stesso tempo tutto quello che Mattia ha dimostrato con il Genoa aveva ormai fornito una direzione chiara e indicazioni ben precise: Perin avrebbe anche accettato il ruolo di dodicesimo, ma a patto che - di tanto in tanto - qualche chance di brillare gli fosse stata concessa. Finora? 90 minuti. Buoni e di livello, con un gol subito. Ma una sola partita su poco meno di quindici match totali annichiliscono il concetto di titolare aggiunto. E lo portano mestamente tra le riserve. 

IN ESTATE - Eppure l'estremo difensore aveva tutto da perdere e una grande occasione da guadagnare. E' andato alla Juve perché sapeva di potersi giocare determinate possibilità. Svanite, però. Pure subito. Che nella conferenza d'inaugurazione della stagione, Allegri non ha alzato dubbi: "Szczesny sarà il titolare". Del resto, gli era stato promesso. E le promesse, il tecnico, le mantiene. Soprattutto dopo il lavoro encomiabile dell'estremo difensore polacco nella scorsa stagione. Ha tenuto duro, Tek. Dovrà farlo anche Mattia. Tutti lo davano in forte ascesa nelle gerarchie pre Empoli, invece dovrà nuovamente sedersi in panchina. 

LA DOMANDA - Molti si chiedono perché abbia scelto la Juventus. La decisione su Szczesny era fondamentalmente risaputa: tutto, anche le parole di Buffon nel giorno della conferenza stampa che sancì il suo addio, lasciava presupporre che la storia sarebbe andata così. Perin ci ha creduto, per un breve lasso di tempo ha pensato di poter superare anche il collega con il numero uno sulle spalle. Ecco: perché? Perché il treno Juve passa soltanto una volta nella vita. Certo, qualche fermata in più se l'aspettava. La prossima, chissà. Intanto s'allena, stringe i denti e sogna il campo. Ma non chiamatelo titolare aggiunto: è una vera e propria riserva. 

@Cricor9