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Come riporta il Corriere della Sera, la storia di Nicolò Fagioli può parzialmente aiutarci a capire il perché di quanto fatto. Originario di Piacenza, si era trasferito a Torino a soli 17 anni per perseguire il suo sogno di giocare per la Juventus. Tuttavia, il percorso verso la realizzazione del suo sogno non è stato privo di difficoltà. Dopo la separazione dei genitori, Fagioli si è trovato a lottare contro la solitudine e problemi finanziari, che in seguito lo hanno portato ad affrontare la dipendenza dal gioco d'azzardo, o ludopatia, come rivelato dai suoi recenti interventi presso la Procura della Figc.

MANCANZE - La mancanza di una solida base culturale e la sua timidezza lo hanno reso vulnerabile in un ambiente competitivo come quello del calcio professionistico, in cui la pressione e le tentazioni sono all'ordine del giorno. La sua esposizione finanziaria, che si aggira intorno al milione di euro, ha reso evidente l'entità del problema. Anche se Fagioli ha ammesso i suoi errori e ha intrapreso la terapia per affrontare la sua dipendenza, resta la preoccupazione sul fatto che nessuno, nemmeno i suoi cari, abbia notato i segni evidenti del suo disagio. Le relazioni difficili con il padre e la solitudine che ha dovuto affrontare hanno contribuito a rendere Fagioli più suscettibile alle influenze negative. Tuttavia, nonostante le difficoltà, il giovane ha deciso di affrontare il problema e si è rivolto a uno psicologo specializzato in dipendenze per ottenere l'aiuto di cui ha bisogno. Il suo percorso verso la guarigione richiederà tempo e impegno, ma la sua volontà di superare questa fase difficile è un segnale di speranza per il suo futuro.