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Commetteremmo un errore se, stravinto il secondo derby d’Italia, confondessimo una buona prestazione di Rodrigo Bentancur da vertice basso con l’ eureka che tanto stiamo aspettando: no, Maurizio Sarri non ha ancora trovato il suo Jorginho bianconero. Eppure qualcosa ci induce in tentazione, al punto da voler incoronare e promuovere l’uruguaiano per quel ruolo così delicato, a detrimento del titolare storico. Forse è il periodo nero appena attraversato da Pjanic che ci depista. Le brutte partite (non le intenzioni…) del bosniaco hanno fatto risaltare per contrasto l’ultima performance di Bentancur, che tuttavia non potremmo certo definire ‘Jorginhana’ (e vedremo sotto perché).  Oppure è tutta colpa di quella profezia smozzicata da Sarri in persona non ricordo bene se prima o dopo Lione: la storia di Bentancur che diventerà un grande regista a 28 anni. Ecco, la vera questione è questa: Sarri potrebbe aver deciso, per necessità, di accelerare le cose, anche perché nel frattempo ha trovato una vera mezzala offensiva in Ramsey (finalmente!). Come se Bentancur, a differenza del bosniaco, avesse qualche caratteristica in più da coltivare con profitto. Non solo: agli occhi di Sarri, probabilmente, l’uruguaiano è apparso tutto ad un tratto assai più malleabile. Pjanic si è fermato lì, in un punto che forse non saprà superare. Invece Bentancur? Che margini ha Bentancur?
 
NUOVO JORGINHO? - Calma coi paragoni. Bentancur contro l’Inter è stato prezioso e ha inciso molto, ma non certo come palleggiatore simil-Jorginho. Nondimeno la squadra ha girato bene, e si è distinta per una velocità di trasmissione palla sconosciuta alle uscite precedenti. Dunque in un modo o nell’altro la sua regia ha funzionato meglio, mettetela come volete. E decisamente meglio anche dell’anno scorso, quando Allegri lo schierava vertice basso per far rifiatare Pjanic e a me pareva sempre ritardare le giocate, mal posizionarsi eccetera. Il fatto è che con Sarri la sua crescita in quel ruolo potrebbe essere esponenziale e vertiginosa. Anzitutto Bentancur sembra abbia capito l’idea di regia che ci sta dietro, mentre il Pjanic calante tendeva a rinnegarla o per lo meno a sottrarvisi. Bentancur ha sicuramente un tocco meno raffinato, ma appena può cerca di essere verticale, rasoterra e non. Osa la giocatina più fastidiosa per gli avversari, come ad esempio in questo caso, pressato da Brozovic.



Sul passaggio di Cuadrado, l’uruguaiano vede di prima intenzione una linea di gioco corta e diagonale per lo smarcamento di Ramsey. Pur condizionato da Brozovic, non torna indietro.



Il tocco però non è perfetto e Barella interviene in contrasto, col pallone che finisce fortuitamente a Lautaro: transizione.  



Un altro errore che difficilmente avremmo visto fare a Jorginho nel Napoli di Sarri è stato questo. Stessi protagonisti coinvolti, un po’ di metri più avanti.



Dopo essersi mostrato al compagno con decisione (anche questo conta tanto), Bentancur controlla con un buon margine e sceglie una delle tre linee di passaggio in avanti possibili. Di nuovo per Ramsey.



Ma il passaggio di pochi metri (stavolta di gran lunga più semplice) è inspiegabilmente impreciso. Ramsey non ci arriva nemmeno tuffandosi in scivolata. Con una trasmissione corretta il gallese avrebbe potuto associarsi ulteriormente alle punte, sfruttando ad esempio il loro gioco a due (velo di CR7 per il Pipita?). Ecco, tutto ciò non è stato possibile per un errore grossolano a monte.



PERÒ! - Bentancur altre volte ha infilato anche benissimo e con notevole decisione la seconda linea dell’Inter. Tipo quando ha pescato Douglas Costa tra Brozovic e Vecino, e il brasiliano ha sprecato tutto con un colpo di tacco dei più fatui.  



Inutile poi che vi ricordi il bel lancio per Dybala, lo ricorderete di certo. Ma sbaglio o era da un po’ che non vedevamo una bella ripartenza innescata da un lancio illuminante del bosniaco? Bentancur ha giocato più libero di testa: ha visto una debolezza macroscopica sul lato debole dell’Inter ed ha calciato per colpirla.



RODRIGO IN AVANTI (E INDIETRO) – Poi per difendere in avanti bisogna star bene di gambe e Pjanic al momento non ci riusciva più come a inizio stagione, quando sembrava più pimpante. Bentancur invece esce in pressione con la struttura e lo slancio della mezzala. Guardate questa riaggressione solitaria su Candreva dopo un cross lungo di Cuadrado.  



Saltato? Tagliato fuori dal piatto di Candreva per Brozovic?



Neanche per sogno! Bentancur rincorre il croato e lo costringe a tornare indietro verso l’angolo, dove CR7 e soprattutto Higuain possono aggiungersi alla rabbiosa riconquista juventina. Non vi siete esaltati un pochino a quel fallo inutile e tuttavia imperioso, duro e sprezzante commesso dal Pipita ai danni di Brozo? Certi falli trasmettono a chi li subisce la volontà ferrea di chi li commette. Fanno malissimo.