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Per la Juventus è molto più facile comprare che vendere. O meglio, ribaltando il discorso, è molto più difficile vendere che comprare. Questa la sentenza emersa in questa finestra di mercato estivo, impreziosita dal clamoroso colpo Cristiano Ronaldo dopo gli arrivi di pedine importanti come Emre Can, Perin e Cancelo (oltre all’acquisto di Favilli e ai ritorni di Spinazzola e Caldara dal prestito all’Atalanta). La Juve ha trovato ulteriore forza dalla campagna acquisti, ma adesso è concentrata sulle cessioni: una necessità più che un’opportunità, vista la rosa da smaltire e i ricavi da ottenere dopo l’investimento per CR7. Già: più facile a dirsi, che a farsi…

LAMPO CR7, HIGUAIN A FUOCO LENTO - Circa 12 giorni: questa la durata della cavalcata verso Cristiano Ronaldo, se consideriamo il lasso di tempo trascorso dalla nuova proposta di Jorge Mendes (in corrispondenza dell’arrivo di Cancelo a Torino) al blitz di Agnelli in Grecia seguito dall’ufficialità dell’affare. Ci ha messo meno di due settimane la Juve a chiudere un colpo di dimensioni colossali, per spessore tecnico del calciatore e per importanza economica di tutti i fattori in ballo. Col senno di poi, una trattativa-lampo. Molto di più sta impiegando il club bianconero a liberare le pedine che già all’inizio del mercato erano state identificate come “sacrificabili”. Si veda Gonzalo Higuain, uno di quelli “in uscita” già prima che CR7 si trasformasse da sogno in obiettivo concreto. La richiesta bianconera è di 65 milioni di euro, ne basteranno 55 per non far registrare una minusvalenza: il problema è che il Chelsea di Sarri, che pure accoglierebbe a braccia aperte il suo pupillo a Stamford Bridge, non ha ancora affondato il colpo. Da qui nasce l’idea di legare il ritorno di Bonucci al trasferimento dell’argentino al Milan: un altro intreccio tutt’altro che facile, perché i rossoneri preferirebbero prendere Mattia Caldara subito e valutare il Pipita in un affare slegato e a condizioni più convenienti.

RUGANI, PJACA E GLI ALTRI - Higuain e non solo: perché si sta trasformando in una corsa infinita anche la trattativa per Daniele Rugani al Chelsea. L’arrivo di Sarri sulla panchina dei Blues ha, pure in questo caso, dato il via libera all’assalto per il difensore, ma ancora non è scaturito alcun accordo, con la Juve costretta a fronteggiare anche le molte richieste per Caldara. Tornando all’attacco, Marko Pjaca è sul mercato da settimane, ma il lungo pressing della Fiorentina non ha prodotto l’intesa: problema di formula, visto che la Juve è intenzionata a cedere il talento croato soltanto a titolo definitivo (o in prestito con obbligo di riscatto). Nel frattempo si è fatta avanti anche la Sampdoria, mentre sempre a Genova - ma sulla sponda rossoblù - finirà Andrea Favilli, il “più veloce” a lasciare i bianconeri dopo la tournée negli Stati Uniti. Fra i giovani in uscita rimane poi aperta anche la questione legata a Moise Kean. E Stefano Sturaro? Tante richieste dalla Premier League, la Juve vuole 20 milioni ma non ha ancora trovato la soluzione giusta. Tutto fatto invece per Rolando Mandragora all’Udinese, anche se paradossalmente non è ancora arrivata l’ufficialità. La sensazione a è sempre la stessa: per questa Juve vendere è molto più difficile che comprare.