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Difficile immaginarlo nelle vesti di procuratore sportivo, con il passato recente che lo vedeva cavalcare senza sosta lungo la fascia: quella stessa spregiudicatezza, quel coraggio innato che gli ha permesso di diventare uno dei protagonisti assoluti con la Juventus dello storico scudetto 2011-12, Simone Pepe lo metterà in gioco anche nel suo nuovo mestiere. "Mi intrigava già quando ero in campo, mi sono confrontato tante volte in passato con professionisti come Branchini, Tinti e Paratici", confessa a Tuttosport l'ex esterno, ritiratosi questa estate dal calcio giocato: "E così dopo la breve esperienza come club manager del Pescara ho deciso di buttarmi in questa avventura".

SUL MERCATO JUVE - "Sento dire che i bianconeri ancora non hanno fatto un botto, ma non sono assolutamente d’accordo: se non sono grandi colpi Douglas Costa e Bernardeschi... Non scherziamo! Per Douglas Costa ho un debole da diversi anni e diciamo che il ruolo lo conosco abbastanza bene... Dribbla come un omino della playstation e con la palla viaggia a una velocità supersonica. Fidatevi di me: è uno dei migliori esterni al mondo. Chi vorrei scoprire nella mia nuova veste? L'erede di Pirlo. Ma sarà dura perché di Andrea ne nasce uno ogni 50 anni. Più che un nuovo Raiola o un nuovo Mendes, spero di essere sempre Pepe. Sto studiando molto e l’entusiasmo, come sempre, non mi manca. L'in bocca al lupo più bello che ho ricevuto per la nuova carriera? Nella chat su WhatsApp che abbiamo con il gruppo storico della Juve mi hanno preso in giro un po’ tutti, c’è chi adesso mi chiama agente. Sapete che con le battute mi difendo bene e così ho scritto: Non vi posso prendere tutti, solo i più forti...”.

SU BONUCCI - "Fa effetto vederlo in rossonero. Leo è un grandissimo giocatore e per noi è stato molto importante. Però la forza della Juventus è sempre stata questa: allenatori e giocatori cambiano, ma la società e la mentalità vincente restano. E’ successo con Zidane, Pogba, Vidal... A Torino sono abituati a cambiare. Strootman? La dirigenza della Juventus la conosco bene perché ho giocato lì diversi anni: Marotta e Paratici sono bravissimi e sanno perfettamente quando, come e su chi puntare. Lo hanno dimostrato anche in questo mercato. Scudetto più incerto in questa stagione? La Juventus resta la più forte e parte favorita, anche se conquistare il settimo tricolore consecutivo sarebbe qualcosa di incredibile. Mi aspetto un torneo bello e combattuto, visto che tutte le rivali si sono rinforzate".