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Dopo la pubblicazione delle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni di lunedì, con l’ormai sempre più certa nuova penalizzazione con una entità che dovrebbe arrivare a privare i bianconeri perlomeno di qualsiasi competizione europea nel prossimo anno, tiene banco in casa Juve la discussione sulla strategia migliore che la proprietà dovrà adottare nel medio/breve termine.
Perché se da una parte è certa la penalizzazione per il fronte plusvalenze, dall’altra non è nemmeno scontato che non si infierisca ulteriormente con il filone stipendi, condizionando addirittura anche il prossimo campionato di Serie A.
Che fare quindi in questa circostanza? Come comportarsi?
Arrivare allo scontro con la Federazione minacciando tutte le possibili azioni di rivalsa e ricorsi puntando a far saltare il banco, ma con anche il rischio forte di affondare del tutto e subire sanzioni anche internazionali da parte dell’Uefa, oppure cercare di trovare una mediazione con la Figc?
La Gazzetta dello Sport scrive ieri “Idea patteggiamento per il filone stipendi così l’Uefa resta ferma”. In pratica, da come si legge, se la Juventus lo chiederà si potrà chiudere tutto con una penalizzazione più una maxi multa ed evitare che ci sia pure l’intervento di Nyon.
Riassunto in brevi parole, se la Juventus si siede al tavolo con la Figc può patteggiare sul filone stipendi in attesa che arrivi la certa penalizzazione per il fronte plusvalenze che la priverà sicuramente dell’Europa per l’anno prossimo, condizionando in negativo quindi "solamente" questa stagione di Serie A (con tutte le conseguenze di classifica e obiettivi collegati), a meno che…
E’ già, perché esiste anche una interessante complicazione, prova di difficoltà, al tema esposto sopra.
Juve fuori dalle coppe passando per la Serie A e questa ormai è praticamente una cosa che va data per scontata ma come si comporterà la Uefa se la Juventus dovesse nel frattempo vincere l’Europa League?
Il modo migliore in assoluto per mettere pressione ed imbarazzo a tutto il sistema calcio, FIGC e UEFA, a prescindere di quella che sarà la strategia difensiva legale juventina delle prossime settimane, è sicuramente quello di arrivare a Budapest e tornare ad alzare un trofeo internazionale dopo 26 anni.
Farlo in questa stagione drammatica sarebbe quanto più paradossale e kafkiano ma potrebbe regalare ai tifosi juventini, che se lo meriterebbero anche, una gioia liberatoria inaspettata e per questo ancora più bella da vivere!
@stefanodiscreti