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Contro Panama, nella sua Bombonera, c'è stato spazio anche per Leandro Paredes. D'altronde dell'Argentina che si è laureata Campione del Mondo è sempre stato un punto fermo in questo ciclo targato Lionel Scaloni, pur perdendo la maglia da titolare con l'esplosione di Enzo Fernandez e Alexis Mac Allister. Nella notte poi si aspetta un'ulteriore passerella contro Curacao, prima di tornare a Torino in compagnia di Angel Di Maria. Storie completamente diverse tra lui e l'amico fraterno Fideo, non solo perché Paredes sarà squalificato in campionato. Soprattutto perché quando rientrerà alla base, Di Maria verrà gestito da fuoriclasse qual è, con la speranza da parte della Juve di poter avere gli argomenti necessari per trattenerlo almeno un'altra stagione in bianconero. Mentre Paredes si avvia a vivere gli ultimi due mesi da calciatore bianconero, perché ormai il futuro dell'argentino sembra segnato secondo i programmi bianconeri: sfumato l'obbligo di riscatto, non verrà esercitato il diritto. Troppo basso il rendimento, troppo scarso il feeling con Max Allegri, per giustificarne un investimento potenzialmente da 27,8 milioni (22,6 per il riscatto più 3 di bonus, oltre ad altri 2,2 milioni di oneri accessori e contributo di solidarietà Fifa) e un ingaggio da 7 milioni netti. Così, nonostante i tentativi del Psg di evitare l'effetto boomerang, anche aprendo a una possibile revisione dei termini dell'accordo stipulato la scorsa estate, Paredes è destinato a tornare a Parigi almeno di passaggio. Senza particolari rimpianti in casa Juve, dove regna preoccupazione su come eventualmente sostituire Adrien Rabiot, mentre per il post-Paredes si valutano pure soluzioni interne. 

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