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Niente lezioni. Paratici sbaglia, tanto, e non è la prima volta. Scende oltrepassando il limite della tribuna per lamentarsi di un recupero non concesso, per contestare l'arbitro. Un errore, frutto di foga e nervosismo che spesso gli abbiamo visto fare in questa stagione. E che va criticato. Ma ecco, lo facciano fare a noi o almeno a chi ha la coscienza pulita per farlo. Sì, perché lezioni da chi ha Conte e Oriali in panchina non sono ben accette. Loro che del nervosismo, delle urla, delle espulsioni per proteste hanno fatto un marchio di fabbrica soprattutto nella prima parte del campionato quando la pressione era altissima e i risultati non arrivavano. Una serie di arringhe a brutto muso tra un tempo e l'altro o a fine partita, ma in quel caso non c'era la Juve di mezzo ed è già tutto dimenticato. E, soprattutto, non si è parlato di condizionamento arbitrale, come ha fatto invece Marino. Un attacco duro (con velato riferimento a Calciopoli) quello del dirigente dell'Udinese, ex Napoli per due volte, che però non fa i conti con la realtà. E duro ma immotivato, perché il fallo di Cuadrado non c'è. C'è il fallo SU Cuadrado. Lo sfogo da poco veritiero diventa surreale, ma per gli anti-juventini c'è una nuova verità: fallo di Cuadrado, vittoria della Juve con furto, corsa Champions falsata, condizionamento e un Paratici senza stile, solo lui (che, ripeto ancora, sbaglia), perché gli altri angeli non protestano mai.