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Calcolare oggi tutti i danni e le trasformazioni che il coronavirus porterà sulla nostra società, calcio incluso, è ancora prematuro. L'evoluzione della pandemia sembra lontana dal dirsi conclusa, però - se le certezze sono ancora poche - si può già provare a fare qualche previsione su come possa essere la vita di domani. Anche per quanto riguarda il calciomercato -  con i club colpiti dal virus anche e soprattutto nel portafoglio - ci saranno trasformazioni evidenti. Quali? Secondo un inchiesta di Tuttosport, ci saranno meno soldi in circolazione, quindi meno trattative cash e più scambi. Almeno, questa è l'idea di Fabio Paratici, l'uomo del mercato della Juventus, che rivela: ​"Ci saranno molti scambi, una situazione che avvicinerà il calcio alla NBA. È presumibile che alcuni club, ad esempio in Germania, possano beneficiare della generale situazione di crisi in virtù di un'economia sottostante più solida di altre". 

SCAMBI - Il gioco delle plusvalenze, negli ultimi anni, ha nobilitato questa opzione di mercato, dal momento che sempre più spesso viene utilizzata dai club per rivalutare giocatori, ma senza restare scoperti in rosa (vedi lo scambio Pellegrini-Spinazzola) dello scorso anno. Ma tra un espediente utilizzato ogni tanto e la normalità, c'è un grande abisso. Così, anche la Juventus si trova costretta a ridisegnare le sue strategie, a partire già dalla prossima campagna trasferimenti. 

POGBA - Cambiano, quindi, le mosse. Non cambiano gli obiettivi, però. Infatti, l'oggetto del desiderio del prossimo mercato bianconero resta Paul Pogba. Ora, quei 100 milioni cash - se non qualcosa di più - richiesti dal Manchester United sembrano essere una cifra fuori budget per tutti. Quindi, le mosse della Juventus potrebbero cambiare, proprio nella direzione indicata da Paratici: uno scambio. E così, ecco due nomi, che ancora Tuttosport riporta: Paulo Dybala e Miralem Pjanic potrebbero essere le due pedine di scambio più preziose nella rosa bianconera. I giocatori diventano quindi un capitale non più intoccabile e se davvero il mercato dovrebbe avere cambiamenti profondi come quelli annunciati, ecco che nessuno dovrà più sentirsi con il posto assicurato.