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Il Chief Football Officer Fabio Partici ha parlato di come potrebbe cambiare il mercato post coronavirus: "Quando ho detto che potrebbe essere simile all'NBA, non era né una proposta né una provocazione, ma solo una considerazione sul fatto che le società avranno difficoltà economiche e serviranno formule diverse per i trasferimenti - ha detto a Sky Sport - E' vero che è molto lontana dal nostro sistema, ma ho pensato che l'NBA possa essere un mondo dal quale prendere spunto visto che si usa fare molti scambi. La differenza importante tra noi e loro, del sistema chiuso che adottano, è il fatto che li la Lega è una stanza di compensazione per gli sport americani". Discorso simile a quello della Premier: "E' stata la prima lega a seguire l'NBA, e per questo è avvantaggiata sulle altre". 

IL NUOVO MERCATO - "Che ci sia meno cash è sotto gli occhi di tutti. Il momento è difficile dappertutto, penso che ci saranno scambi e formule più creative. Magari prestiti lunghi: se non puoi comprare una casa vai in affitto, quindi se non puoi prendere un giocatore a una certa cifra, cerchi di "affittarlo" per più tempo possibile. Si proverà così a diluire i pagamenti usufruendo dei giocatori per più tempo possibile".

CASO HIGUAIN E RINNOVI - "Higuain? Quando è partito era preoccupato per le sue vicende personali, noi siamo legati a lui e speriamo che continui ancora con noi nell'anno di contratto che resta". Situazione simile a quella di Carlos Tevez, poi ceduto al Boca in un'operazione particolare: "Voleva tornare in Argentina, ma non potevamo regalare il giocatore". Così la Juve ha opzionato quattro giovani, tra cui anche Bentancur: "Non è escluso che possa succedere di nuovo, è più facile che accada con club sudamericani. Arthur-Pjanic col Barcellona? Tra grandi club parliamo sempre, non solo di mercato. Per adesso siamo in una fase di chiacchiere. I rinnovi? Siamo in dirittura d'arrivo per quelli di Buffon e Chiellini. Per Dybala abbiamo interrotto i contatti, ma anche in quel caso la nostra volontà è quella di farlo rimanere il più possibile con noi".

SCAMBI - "Se si scambiano giocatori di alto livello, penso che il valore non scenderà. I salari invece sì. Ronaldo? Cristiano è un brand che porta un aumento di ricavi incredibile. Va per conto suo all'interno del club. Pogba è un grandissimo giocatore, ma questi top player avranno meno squadre che potranno pagare i loro ingaggi, sarà più difficile prenderli".

IL TAGLIO STIPENDI - "L'accordo è stato trovato in pochi giorni, abbiamo campioni che hanno capito subito il momento e si sono resi disponibili. Tra giocatori e presidente c'è un rapporto quotidiano, si fidano di lui. Da appassionato di calcio non vedo l'ora di ricominciare, ma bisogna rispettare le regole e pensare che ci sono giocatori che rischiano e sono preoccupati. Inoltre, le scelta delle istituzioni non sono facili da prendere".

LA CRESCITA DELLA JUVE - "Nel 2010 sono arrivato alla Juve riuscendo a realizzare tutto quello che pensavo. La prima cosa è stata la scuola interna per i ragazzi del settore giovanile, poi l'hotel, il nuovo training center, il J Medical... Ogni anno abbiamo messo un pezzettino da affiancare al progetto dello stadio, e tutto questo per noi è motivo d'orgoglio. Durante la nostra crescita sia in campo che fuori, ci confrontiamo sempre di più con club stranieri ma senza abbandonare il mercato italiano. Oggi ci sono tanti giovani che la Nazionale sta mettendo in vetrina: Chiesa, Tonali, Castrovilli... sono ragazzi pronti a fare un ulteriore salto". Da quando Paratici è alla Juve ha preso 20 parametri zero: "Non nascono come obiettivi, ma opportunità che si presentano. Noi cerchiamo di costruire la miglior squadra possibile in base a quello di cui abbiamo bisogno".

SECONDE SQUADRE - "Nei Paesi evoluti calcisticamente esistono già da tanti anni, dopo tanta fatica anche noi siamo riusciti a farla. Ma siamo stati gli unici, portando avanti un progetto che ci è costato fatica ma che credo sia un passo importante per il futuro della Juve e del nostro calcio. In Italia, la formazione di un ragazzo arriva fino ai 19 anni, poi c'è un buco. Faccio un confronto: Morata è arrivato da noi giocando tanto nel Real Madrid C e B, e solo qualche partita in prima squadra; eppure era già un giocatore. Spinazzola è tornato alla Juve dopo otto anni di prestiti. Noi disperdiamo talento e perdiamo tempo".