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Quando Maurizio Sarri aveva provato a convincere Ronaldo a fare il centravanti con tanto di visita sul suo yacht la risposta del portoghese era stata chiara: "Non se ne parla". Secco. Senza margini di trattativa. A un anno di distanza l'attaccante è lì, al centro dell'area. A fare proprio il centravanti. Sarri stavolta non c'entra nulla, il merito è tutto di Andrea Pirlo col quale Cristiano ha tutto un altro rapporto rispetto a quello che aveva con l'ex allenatore. Secondo La Gazzetta dello Sport CR7 ha capito da solo che quella per lui è la posizione migliore. E più gioca e più se ne convince: tre gol nelle ultime due partite, bottino che vuole aumentare con un gol all'Inter allo Stadium (cosa che ancora non gli è mai riuscita).

UOMO SQUADRA - Tra gli obiettivi c'è anche quello di conquistare la prima Coppa Italia della sua carriera, un piccolo buco in una bacheca stracolma di trofei. La vittoria della coppa passa dal ritorno della semifinale con l'Inter in programma domani, una gara nella quale servirà il miglior Ronaldo per eliminare l'ex Antonio Conte. Da quando CR7 fa il centravanti lavora più di squadra e meno per se stesso, tira meno e segna di più: Con Allegri aveva una media di 5 tiri a partita, con Sarri 5,7 e con Pirlo è sceso a 4,1, segnando però un gol ogni 86'. E di quelle corse fino allo sfinimento ne può fare anche a meno. Basta farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, e il gioco è fatto.

NO AL TURNOVER - Gioca per la squadra e si sacrifica per i compagni, ma non parlategli di turnover. Una parola che non esiste sul suo vocabolario. Tra Sampdoria, Inter e Roma hanno riposato quasi tutti i big. Tranne lui, che nelle ultime partite ha saltato solo quella nei quarti di Coppa Italia contro la Spal. E non intende mancare ad altri appuntamenti, il portoghese è pronto a 'tirare' fino al 17 febbraio quando è in programma l'ottavo di Champions contro il Porto.