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Giancarlo Padovan ha commentato la prestazione dell'Italia contro la Bosnia su Calciomercato.com: "Chi era l'uomo in meno? Ma Federico Bernardeschi, ovviamente, ormai involuto e solipsistico, tanto da scoraggiare i suoi stessi estimatori. Quando all'intervallo il c.t. ha inserito Chiesa (decisione ineccepibile) ha sbagliato a togliere Quagliarella. Sia perché il capocannoniere del campionato era stato l'unico ad aver tirato verso la porta (decisivo Sehic con una prodigiosa deviazione al 41'), sia perché l'Italia aveva bisogno del centravanti e non di un falso nove come ha provato a essere Bernardeschi. 
Se poi lo si vuole giudicare positivamente solo perché ha battuto il calcio d'angolo che Insigne ha trasformato in gol con un prodigioso tiro al volo di destro, si faccia pure. Ma così non si rende giustizia né alla realtà, né allo stesso Insigne, autore di un'autentica prodezza. 
La triste verità, soprattutto per chi, come la Juve, l'ha pagato più di 40 milioni due anni or sono, è che Bernardeschi in stagione ha giocato egregiamente solo una partita (il ritorno con l'Atletico Madrid in Champions League) come certi poeti autori di un verso felice in tutta la loro arruffata  produzione. Chiesa, che non andrà alla Juve, giustamente vale il doppio o giù di lì. 
Sorprende, quindi, sia che Mancini lo abbia scelto dall’inizio, sia che lo abbia sostituito con Belotti solo all'80'. Non è un caso, almeno secondo me, che sei minuti dopo l'Italia abbia realizzato il gol del successo con Verratti su assist di Insigne".