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Era il 13 giugno del 2004, esattamente sedici anni e un giorno fa, quando la Sangiovannese festeggiò, in casa propria, il successo sul Gualdo, valevole per la promozione in Serie C1. Un successo figlio di una stagione chiusa al secondo posto, con il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Un successo arrivato anche grazie a Maurizio Sarri, allenatore di quella squadra: prima in coppia con Piero Bencini, poi, dalla terza giornata, in solitaria. La partita di ritorno, quella del 13 giugno, finì 3 a 1 per i toscani, che superarono il Gualdo dopo l'1 a 1 dell'andata. E, ironia della sorte, ad arbitrare la gara decisiva dell'anno, c'era un giovane Davide Orsato: lo stesso che, qualche anno più grande, ha diretto venerdì la sfida di ritorno tra Juventus e Milan. 



Riguardando le immagini del tempo, oltre alla nostalgia per una Serie C ancora divisa tra 1 e 2, vien facile farsi sopraffare dal peso degli anni. Forse, anche perché nella Sangiovannese stava giocando le sue ultime partite in carriera Francesco Baiano, storico elemento chiave del tridente del Foggia dei miracoli di Zdenek Zeman. O forse perché, fa sorridere, vien difficile pensare a Sarri impantanato nei campi della provincia italiano, semisconosciuto, quando oggi invece è uno dei massimi allenatori mondiali. E, a distanza di sedici anni - e qualche giorno - mercoledì si giocherà il suo primo titolo italiano da quando è un tecnico professionista: infatti, per Sarri, la bacheca è ancora da riempirsi, dopo aver inaugurato con l'Europa League al Chelsea una tardiva striscia di successi. 

Orsato e Sarri, chissà se ci avranno pensato, al peso degli anni che passano e che, inesorabilmente, non tornano più indietro. Così, mentre l'arbitro si appresta a vivere la sua ultima stagione in Serie A (la prossima, per raggiunti limiti di età) ecco che Sarri vive la sua seconda giovinezza, dopo una carriera che lo ha portato alla consacrazione solo a ridosso dei sessant'anni. Eppure, tanto, se non tutto, passa anche dai campi di provincia, come quello della Sangiovannese e dalle promozioni in campionati che, minori, sono solo nel nome che portano.