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Il blitz di Sasa Lukic su gentile omaggio di Joao Cancelo e Miralem Pjanic. Il cross perfetto di Leonardo Spinazzola per Cristiano Ronaldo che vola in cielo e insacca l'1-1. Ma in questo derby della Mole, la vera giocata del match è stata un'altra. Appena a ridosso del minuto 70, come settanta sono gli anni trascorsi dalla tragedia di Superga. Quello il momento scelto dalla Curva Sud per mostrare uno striscione giusto: “Onore ai caduti di Superga”. Uno striscione giusto, così va definito. Che non può cancellare quelli canaglia, figli della vergogna, ostentati negli scorsi anni e di cui a lungo si è riparlato a inizio stagione quando le inchieste di Report avevano riportato a galla momenti che andrebbero rimossi dalla memoria. Non si potrà farlo, intanto la tifoseria bianconera ha compiuto un passo importante in questa occasione. E nel modo migliore: in silenzio, con uno striscione, senza firma e senza macchia.

Un passo, importante, è stato compiuto. In un giorno particolare, perché alla fine il derby si è giocato il 3 maggio, come tutto il popolo granata aveva invocato quando ancora la Juve era impegnata in Champions e la Lega aveva fissato momentaneamente la stracittadina al 4 maggio. “Una data sacra, da non toccare”: il coro di tutto il Toro, da Urbano Cairo in poi. E, va detto, attendendo i crismi dell'ufficialità e i vari incastri di calendario, la Juve e Andrea Agnelli in via ufficiosa avevano dato totale disponibilità ad un eventuale cambio di data indipendentemente dal cammino di Champions. L'avventura europea della Juve poi è finita prima del tempo, permettendo alla Lega di non dover più fare forzature. Ma anche quello è stato un segno di pace, mica poco, specialmente di questi tempi. Così come non è mica poco, anzi è tantissimo, il messaggio della Curva Sud, il cui operato su ilBiancoNero.com è stato anche contestato, tra uno sciopero e una protesta. “Onore ai caduti di Superga”, lo striscione giusto. In un derby, che così, è diventato bello.