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Sul Sole24Ore in edicola quest'oggi emerge un quadro molto critico riguardo a Fiat Chrysler. L'Agenzia delle Entrate, infatti, sta contestando al gruppo automobilistico di aver sottoscritto il valore di Chrysler sui 5.1 miliardi. "Lo spostamento della sede aziendale ha generato la cosiddetta “exit tax”, la tassazione che l'Italia applica sulle plusvalenze realizzate quando le società spostano le loro attività al di fuori del paese - si legge sul quotidiano -. L'Italia all'epoca aveva una aliquota di imposta di circa il 27,5%, per cui Fca rischia ora di dover pagare arretrati al fisco italiano per circa 1,3 miliardi di euro, anche se i negoziati con l’Agenzia delle Entrate potrebbero ridurre in maniera significativa la cifra per chiudere il contenzioso".