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Un balletto e due abbracci, l'allegria per scacciare sei mesi davvero duri. I problemi fisici, le scorie del Covid, la fiducia persa insieme alla maglia da titolare. E ora Dybala prova a risalire. Il gol allo scadere contro l'Udinese gli restituisce il sorriso in una partita comunque ben giocata, ma senza quei suoi determinanti guizzi. Insomma: generoso sì, ma non al 100%. Deve giocare per ritrovare condizione e per inserirsi come Pirlo vorrebbe, e da questo punto vista l'assenza di Morata può aiutarlo, anche se è necessario farlo in fretta.

L'ALTRO ABBRACCIO - Il gol è la medicina migliore per la sua salute, mentale prima ancora che fisica, il gol gli restituisce la serenità necessaria per affrontare il Milan prima, e poi tutte le altre che verranno. Così può esultare, sfogarsi in un urlo liberatorio e mostrare le sue mosse in un breve balletto a distanza con l'amico Pinsoglio. Così può replicare la scena già vista contro il Genoa e lasciarsi andare in un abbraccio fraterno con Pirlo. Fiducia: voluta, necessaria, essenziale. Fiducia ribadita anche da Fabio Paratici, che nel tunnel verso gli spogliatoi si lascia andare e lo stringe a sé. Un'immagine significativa. Al tavolo quando si parlerà faccia a faccia di rinnovo saranno loro i protagonisti e dopo i molti confronti, anche duri, un abbraccio non può che aiutare le parti. O quantomeno distendere gli animi. E ora tocca solo a Dybala. 

DE PAUL - E, restando in tema mercato, non è sfuggito ai più il terzo soggetto presente nello scatto, protagonista involontario: Rodrigo De Paul. Nome caldo del calciomercato bianconero è finito al centro dell'abbraccio probabilmente per un precedente colloquio con il grande amico Paulo, ma tant'è. De Paul resta un obiettivo, così come lo è il rinnovo di Dybala. Per entrambi potrebbe servire del tempo, intanto ora è il tempo degli abbracci, "rubati" come gli scatti ma che possono cambiare una stagione. Questione di fiducia.