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Il calciomercato, infondo, segue alcune regole basilari del marketing. Regole per cui, spesso, il modo migliore per risolvere qualcosa, sia sempre mettersi ad un tavolo di ristorante e parlare del più e del meno. Così, per stemperare e non far vedere di essere sempre fissati sul lavoro. E, anche se, in fin dei conti, pur sempre di una cena di lavoro si tratta, può succedere che si aprano discorsi che non erano preventivati all'inizio. Per questo si sceglie la via della convivialità, per stuzzicare anche la fantasia. Quindi, per confermare il detto che le cose più grandi (leggi, affari, inciuci) si fanno al ristorante, l'incontro tra Juventus e Barcellona è cominciato dall'aperitivo per arrivare al dessert dopo un'ampio menù degustativo. Si è partiti da Rugani e, con un'esplosione di sapori, si è arrivati a Suarez

ALTERNATIVE - Non serve ricostruire il blitz spagnolo di Paratici per capire che la Juventus non ha in testa il solo Mauro Icardi. Scartiamo per un secondo i discorsi su Rugani, Rakitic o Emre Can e valutiamo solo quello che potrebbe essere il discorso Suarez. La Juventus ha bisogno di liberare posto in attacco, con Mandzukic, Higuain e Dybala che sembrano sempre di troppo, mentre il Barcellona deve abbassare il profilo del suo reparto offensivo per trovare un posto a Neymar (se dovesse arrivare). La convenienza non si discute, il valore di Suarez, neppure: la Juventus vuole un centravanti e la querelle Icardi ha confuso le idee. Paratici non cerca Maurito nello specifico, quanto una punta che possa far fare il salto di qualità ad un reparto che ha già Cristiano Ronaldo

DEMBELE - Detto che si è parlato anche di Ousmane, con il Barcellona, il Demebelé che la Juventus tiene sott'occhio è piuttosto Moussa, centravanti del Lione. Il presidente del club francese ha ribadito tramite Twitter di non voler cedere il giocatore, simbolo della società ad un nuovo corso, ma il mercato, finché aperto, non esclude colpi di scena. Dembelé darebbe la possibilità a Sarri di avere un centravanti rapido, ma con il fisico adeguato per far male alle difese - italiane ed europee - ma avrebbe anche un profilo di giocatore meno blasonato, che non creerebbe problemi a stare qualche partita in panchina per far giocare Ronaldo come "9". Insomma, in una stagione lunga come quella che si prospetta, non avere vincoli nel fare la formazione aiuta e non poco. La Juventus studia le soluzioni e, a prescindere da quale nome arriverà, il messaggio che manda Paratici è abbastanza chiaro: non c'è solo Icardi.