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La rosa ampia non è un problema in termini assoluti perché tutti gli allenatori, ovviamente, vorrebbero avere i problemi di abbondanza che ha Maurizio Sarri. Anche all'abbondanza, però, c'è un limite e la Juve sembra averlo superato. L'esclusione dalla lista Champions di Emre Can fa discutere e le parole del tedesco arrivate in mattinata ampliano ancora di più il caso e trascinano con sé difficoltà di gestione che non potranno essere trascurate nei prossimi mesi. Quello del tedesco è il primo caso spinoso che Sarri è chiamato a gestire ma, se le cose non andranno come previsto, in casa Juve potrebbero essercene anche altri.

MANDZUKIC -
La sua, di esclusione, è passata in cavalleria ma pure la sua gestione non sarà una passeggiata da qui a gennaio. Mario è un calciatore professionale, un guerriero che nei suoi anni in bianconero si è fatto amare da tutto il mondo Juve. Da parte sua ci sono stati no sul mercato e certamente è rimasto meno sorpreso di Can ma resta il fatto che meno di cinque mesi fa la Juve gli ha rinnovato il contratto e ora lo mette da parte dopo aver tentato di cederlo. Un cambio di rotta repentino e anche il suo umore non sarà dei migliori.

DYBALA - Occhio anche a quello che succederà con Paulo Dybala. L'argentino ha giocato 15 minuti nelle prime due partite ufficiali di campionato perché al momento è Gonzalo Higuain a dare più garanzie fisiche e tecniche. Paulo è rimasto per rilanciarsi e Martusciello, dopo la partita contro il Napoli, gli ha teso la mano. Il posto, però, dovrà guadagnarselo. Il rapporto con la società si è già incrinato durante l'estate quando Paratici ha provato in tutti i modi a cederlo in Inghilterra. Ora Dybala spera di rifarsi sul campo ma i posti sono contati e lui non è (ancora) al centro del progetto tecnico. Da questo punto di vista non c'è troppa differenza rispetto all'era Allegri, almeno per ora.

GESTIONE - C'è poi la gestione generale della rosa, ampia in determinate zone del campo ma clamorosamente ristretta a livello di terzini. Ce ne sono solo tre di ruolo e uno, De Sciglio, è già out per un mese. Al suo posto ci sarà Danilo o, a mali estremi, l'adattato Cuadrado, non il massimo considerata l'applicazione che Sarri chiede a ognuno dei componenti della linea arretrata. L'abbondanza a centrocampo, invece, rischia di portare altri musi lunghi in spogliatoio. Nelle prime due partite di campionato è stato confermato il tris di Allegri con Pjanic, Khedira e Matuidi. Rabiot ha giocato una mezz'ora scarsa a Parma e sta cercando di scalare posizioni anche perché, una volta trovata la quadra, Sarri è uno che difficilmente cambia. Mamma Veronique ha già storto il naso per l'impiego ristretto nelle prime partite ufficiali della stagione ma sa che Sarri considera ha un'alta considerazione di Rabiot. Per ora osserva ma già in passato non si è nascosta quando c'è stato da dire la sua su questioni tecniche. Starà a Sarri gestire tutto, cercando di portare avanti la sua rivoluzione con meno scontenti possibili.

@lorebetto