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Timothy Nocchi, portiere di proprietà della Juventus in prestito al Perugia si presenta sulle pagine di Tuttosport: "Mi chiamo Timothy Nocchi, sono un tipo solare, un ragazzo tranquillo ma molto determinato. In campo non mi ispiro a un portiere in particolare: faccio un mix e apprezzo soprattutto le differenze. Se ho iniziato per non correre? Sì, è vero. All’inizio della mia carriera giocavo dentro al campo, poi ho scoperto che facevo fatica. Tramite mio padre chiesi al mister se poteva mettermi in porta. E da subito il ruolo mi ha preso. Ringrazio il mio primo allenatore in assoluto: Paolo Lazzerini, avevo otto anni. Ma il primo che mi ha insegnato a fare il portiere è stato Massimo Lupi: fu lui ad allenarmi prima di andare alla Juve". 
 
BATMAN - "Giocavo a Carrara, al primo anno in C1 alcuni giornalisti mi etichettarono così. Era tutto positivo, andava tutto bene...". 
 
JUVE - "Appartengo alla Juve da 12 anni e da 9 vado a giocare in prestito altrove. Mi hanno scoperto durante un Torneo di Viareggio: vennero a Rosignano per vedere una partita e tramite Roberto Tancredi sostenni un provino. Fui visionato da Rampulla. Sarebbe bello tornare un giorno a Torino, ma so bene che è quasi impossibile". 
 
ALLENAMENTI - "Nella mia squadra c’era Immobile: era un ragazzo, un diamante da sgrezzare. Poi il suo valore è uscito, tanto di cappello. Non dimentico i tempi del convitto, spesso si giocava alla Play, o si chiacchierava con amici come Marrone, Ariaudo e Castiglia". 
 
PRESENZE - "Soltanto un paio di amichevoli estive con la prima squadra. Un tempo contro il Mezzolara e un altro con il Piacenza. Era il periodo dell'infortunio di Buffon? Sì, stava vivendo una situazione molto particolare: aveva problemi alla schiena e capitava che ci parlassimo spesso. Ma il rapporto era buono anche con Manninger, Chimenti e Belardi". 
 
DEBUTTO - "Ricordo l’ansia di scendere in campo. Ero un ragazzo e dovevo giocare un’amichevole con la prima squadra. Che tensione...". 
 
BUFFON - "Una leggenda, ha fatto la storia dei portieri italiani. E anche quando concluderà la carriera sarà sempre nella storia". 
 
IN EUROPA - "Ci sono tanti portieri fortissimi, come De Gea: mi piace molto. Penso a Oblak, allo stesso Neuer. E in Italia c’è Alisson. Nessuna invidia, ma sicuramente a quei livelli, oltre a possedere doti fisiche innate, devi avere una forza mentale impressionante. Se già a 18 anni giocano in Champions vuol dire che hanno la testa giusta". 
 
PERUGIA - "Sono legato a tanti compagni, come Mattia Mustacchio: è particolare, fa gruppo, poi ognuno ha la sua personalità". 
 
LEALI - "Tenuto conto dell’importanza di una piazza così esigente e del fatto che Rosati fosse in uscita, è normale che si cercasse un portiere dal nome importante. Però io mi sono sempre fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa: la mia l’ho detta...". 
 
HAN - "Ha avuto un avvio di stagione incredibile. A gennaio si è parlato di cifre alte sul suo conto, ma di certo lui ti fa la differenza. Poi contano anche le motivazioni. Sì, può ricordare Luis Suarez, ha qualità indubbie". 
 
CERRI - "E’ enorme, una bestia: difficile spostarlo in campo. E’ un ottimo giocatore e un bravo ragazzo". 
 
PRIVATO - "Da sei anni sono fidanzato con Giulia. Ho due passatempi nel tempo libero: la canoa e la bici d’estate. Mi butto nelle campagne e nei boschi del livornese per rigenerarmi. Vado al cinema e leggo libri. Come “Hurricane”, la storia del pugile Rubin Carter: mi sta appassionando".