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In un’epoca nella quale il filtro dei social network esaspera ogni dichiarazione, le parole di Pippo Civati piombano come una martellata assolutamente fuori luogo. Primo, per il ruolo di parlamentare del diretto interessato, fondatore e segretario del partito Possibile. Secondo, per una neanche troppo velata accusa che coinvolge la società più vincente e virtuosa del calcio italiano, oltre alle centinaia di milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo.

Sono juventino, però onesto”, scrive senza pensarci troppo Civati su Twitter, in riferimento alla comparsata nella trasmissione Propaganda Live su La7. Nel corso del programma, il conduttore Zoro aveva ripescato un altro cinguettio del deputato, che nel 2010 affermava: “Se anche Del Piero si mette a ‘rubare’, vuol dire che per questo Paese non c’è redenzione”. Il tweet risale al postpartita di uno Juventus-Genoa vinto dai bianconeri per 3-2 grazie ad un rigore procurato dal capitano. E già qui vi erano gli estremi per un bell’esame di coscienza: come può un politico, figura posta a rappresentanza della collettività per antonomasia, paragonare con pessima ironia l’episodio di un match all’amministrazione di una Nazione? E soprattutto, come si fa a definirsi parte di un gruppo insultando al contempo - senza apparenti motivi - tutti i membri dello stesso? Ma lo scenario diventa assolutamente sconcertante, se si guarda alla sequenza di Propaganda Live andata in onda questa settimana, con il ridacchiante Zoro che apostrofa Civati: “E’ juventino, quindi si è schierato col potere, con l’arroganza, coi soprusi. Roba da querela, ma tutti in studio se ne stanno tranquilli e divertiti. E il parlamentare - invece di informare il conduttore che probabilmente ha superato la quota diffamazione - vede bene di difendersi dalle accuse con un timido “Forse qualcuno rubava”. Nel giorno in cui Andrea Agnelli ha ribadito “la totale bontà dell'operato della Juve e di tutti i suoi tesserati” contro procedimenti giudiziari fin troppo temerari, sarebbe probabilmente opportuno fare un passo indietro. Usiamo il suo gergo, Civati: è Possibile assistere nel 2017 a simili teatrini? Lei si definisce “juventino ma onesto”, noi rispondiamo: non è juventino, sull’onestà giudicheranno i suoi elettori.