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L'avversario preferito, il più abbordabile tra quelli possibili, ma attenzione a sottovalutarlo. Se l’urna sarà stata totalmente benevola si scoprirà solo al termine dei 180 minuti degli ottavi di Champions League. Guai a dire che è e sarà il più comodo. La reazione della Juventus, infatti, va proprio in questa direzione. Il club, secondo quanto filtra dalla Continassa, ha appreso di buon grado l'aver evitato confronti delicati con Atletico Madrid o Lipsia, ma ben ricorda lo stato d’animo dello scorso anno, al momento dell'estrazione dell’Olympique Lione come avversaria degli ottavi e perciò non sorride prima del tempo. La migliore delle avversarie, che uscì vincente dal doppio confronto. E Maurizio Sarri uscì dalla porta della sede bianconera definitivamente, lasciando il posto in panchina ad Andrea Pirlo.

TUTTO RIBALTATO - Sì, perché le sfide a eliminazione diretta, sottolinea Tuttosport, cambiano volto alla manifestazione: vietato sbagliare. Con uno come Ronaldo è più facile, ma è la forma a febbraio a fare tutta la differenza tra qualificazione ed eliminazione. Il Porto sa essere avversario temibile, sia per i 13 punti nel girone con il City, sia per la capacità di chiudersi e far giocare male le sue avversarie in quel 3-5-2 che facilmente diventa 5-3-2. Una sfida complicata, dunque, per cui esiste un solo monito, sottolineato da Nedved: "Gli ottavi vanno affrontati come abbiamo fatto con il Barcellona, giocando il nostro calcio per crescere e avere le nostre convinzioni. Con queste convinzioni dobbiamo affrontare il Porto. Possiamo anche essere favoriti, non è un problema. Il problema, ripeto, è arrivare a quel momento in ottima forma e l’ultima volta non ci siamo riusciti". Dipende tutto quindi dalla Juve che, lo sa, ma sa anche di essersi spesso ostacolata da sola in passato. Ajax e Lione gli ultimi esempi da non ripetere, perché lì la Juve è apparsa d’improvviso svuotata, nemica di se stessa. Ecco perché nessun sorteggio può regalare solo sorrisi. E così non è stato in casa Juve.