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Nella pancia dell’Allianz Stadium di Torino, una giornata dal profondo valore politico. Dicevamo, nella giornata di ieri, che la Juventus avrebbe messo in mostra i propri talenti, ma in realtà c’è molto altro. Il club bianconero, infatti, ha mostrato la propria visione a lungo termine, il progetto giovani, lo sguardo sempre proiettato al futuro. Ma attenzione a chiamarla innovazione perché, come ricordato da Andrea Agnelli: “Negli altri paesi le seconde squadre sono realtà da anni, si tratta solo di copiare le cose che funzionano”.
 
La Juventus ha gonfiato il petto, invitato tutti a vedere i risultati raggiunti: “Ve lo avevamo detto, ce l’abbiamo fatta”, potrebbe essere il sottotitolo del Next Gen Day. Un progetto che arriva da lontano: dieci anni fa Agnelli e Cherubini discutevano di seconda squadra, cinque anni più tardi è diventata realtà, oggi la prima allo Stadium, oggi i primi frutti da raccogliere dopo un lungo periodo di semina.
 
C’era Rafa Benitez a raccontare la propria esperienza nelle seconde squadre, lo stesso hanno fatto in video i grandi ex Morata e Khedira; sempre in collegamento hanno parlato Berta, direttore sportivo dell’Atletico Madrid, e Pablo Longoria, presidente del Marsiglia. Tutti a sostegno della medesima tesi: le seconde squadre sono fondamentali per non disperdere il talento. C'era, poi, la dirigenza bianconera al completo ad ascoltare - dal lato sportivo a quello finanziario e gestionale -; c'era Frederic Massara, forse a prendere appunti.
 
Lato Juventus, dalla voce di Andrea Agnelli, non sono mancate le sottolineature, anche piuttosto forti, alle criticità del progetto inserito nel contesto delle istituzioni calcistiche italiane: “Una seconda squadra può rischiare la retrocessione, se succede la sciogli nell'acido, dove li metti? E come può un club non poter parlare in federazione?”. Un messaggio forte in una giornata, come dicevamo, dal forte valore politico e non solo di rappresentanza: un modo per scuotere le coscienze e invitare all’azione. 60 giorni il termine che le istituzioni si sono date per mettere nero su bianco un nuovo progetto seconde squadre, vedremo.
 
Poi c’è il campo, lo Stadium che si accende e 28mila persone che lo riempiono. Buona la prestazione della squadra di Brambilla che si è riconfermata compagine ricca di qualità e propositiva nel gioco: 2-2 il risultato finale contro il Mantova. Iocolano – tra gli over della Next Gen -, si è regalato una giornata da ricordare nei prossimi anni, da raccontare in famiglia; Besaggio, altro migliore in campo, ha dimostrato che l’investimento fatto in estate per prenderlo è stato giusto.
 
Alla fine, però, sono le parole di Brambilla a racchiudere il senso del Next Gen Day: “Oggi una giornata storica, fantastica. Il risultato può passare in secondo piano”. Una giornata di festa; ma non solo. Una giornata dell’orgoglio Juve e del peso politico del club all’interno del calcio italiano. E un invito: come per la squadra femminile, prendeteci d’esempio.