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Intervenuto al margine dell'evento Next Gen Day, svoltosi questa mattina all'Allianz Stadium, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato anche quello che il progetto Next Gen adottato dalla Juventus. 

'Il progetto seconde squadre fa bene alla Nazionale e anche alla Juventus. Sono diversi anni che i calciatori del massimo campionato italiano superano il 65% e i calciatori Under 21 sono l’1%. Questo ha un riflesso negativo sulla Nazionale, ma a livello di asset fondamentale, per quanto riguarda il valore del patrimonio, del vivaio, dimostra che c’è qualcosa che non torna. Il progetto seconde squadre è stato visionato in maniera frettolosa, non approfondita. È sotto gli occhi di tutti che una società che ha creduto in quel progetto ha effetti positivi, importanti a livello di sistema del calcio italiano. La mia preoccupazione è legata al valore dei numeri: se nel campionato Europeo Under 21 siamo passati da 34mila minuti giocati dai nostri ragazzi alla metà, questo mi preoccupa rispetto ad altre realtà. A livello di Champions un minutaggio di un Under 21 è 5 minuti, rispetto agli 8mila della Francia. Abbiamo la responsabilità di capire se le norme che abbiamo adottato sono valide: lo sono per alcuni aspetti ma vanno riviste. Oggi c’è preoccupazione in Italia nei rapporti, tra B e C. Questo la dice lunga sull’armonia, sulla compattezza d’intesa su questo progetto. Dobbiamo prendere di buono quello che abbiamo visto all’estero su questo tema. Tutte queste riflessioni richiedono una riflessione finale: bisogna vedersi in tempi rapidi per trovare delle conclusioni per tutte le altre società che nel 2018 hanno visto con preoccupazione il nascere di questo progetto'.