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"La prima sconfitta stagionale". La più pesante, probabilmente. Sì, perché la Juve arriva dal pari di Sassuolo e dopo quello stop si ferma ancora: un punto in due partite e Inter che ringrazia, sorpassa e allunga, seppur di poco. Due lunghezze in un campionato così lungo è una distanza minima, ma la percezione è che qualcosa non stia girando come deve. Un fatto ambientale, con tifosi e addetti ai lavori che tradiscono qualche incertezza in più rispetto al recente passato. La Juve è forte, la più forte, ma deve sudare, molto, per vincere e, alla fine, trionfare. 

Così in una serata storta la Juve si è mostrata vulnerabile, vittima dei suoi difetti che la Lazio ha messo perfettamente in mostra. E non solo. Dopo il caso Ronaldo che ha alimentato le polemiche delle scorse settimane e il nervosismo, c'è un altro episodio all'interno dell'ultima gara che fa drizzare le orecchie. Nel primo tempo, Bonucci, il "nuovo" leader emotivo della squadra ha urlato a Sarri di stare calmo, quasi sgridandolo. L'obiettivo? Sicuramente far calare l'apprensione in una squadra che spesso è sembrata preda dell'ansia di sbagliare, anche nei suoi singoli interpreti. Il primo De Ligt, Emre Can e il fragile (a detta di Sarri) Bernardeschi. E anche questo episodio farà parlare...