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Tra le perle confezionate da Cristiano Ronaldo, ieri sera a Cagliari, le più belle e preziose non sono i tre gol segnati e neppure la prova di estremo orgoglio fornita dal campione portoghese. Anzi, paradossalmente entrambi gli eventi hanno provveduto a far crescere il senso di rabbia negli animi della tifoseria bianconera la quale si è chiesta perché CR7 non si fosse comportato in identica maniera contro il Porto evitando l’uscita della Juventus dall’Europa.

Tra le cose più belle confezionate da Ronaldo nella sua domenica particolare brilla, invece, la lettera aperta che il fuoriclasse ha voluto inviare, tramite i social e quindi leggibile in tutto il mondo, a Pelè. Una dichiarazione di assoluta stima per il calciatore “più grande” di tutti i tempi la cui fama ha rivaleggiato, forse, soltanto con quella di Maradona. Soprattutto un atto di amore verso l’uomo che più di ogni altro ha simboleggiato la sintesi perfetta, per classe e per sostanza pratica il gioco del pallone. Un calcio che, nella realtà quotidiana, non esiste più ma che per l’immaginario collettivo sarà eterno.

Una lettera scritta con il cuore ricca di parole ispirate da un senso di malinconia, nostalgia e gratitudine insieme. La confessione da parte di Ronaldo di non sentirsi il numero uno della Storia calcistica globale neppure in virtù del numero di reti segnate in carriera ufficialmente superiori al numero di quelle realizzate da “O’ Rey”. Un gesto di onestà intellettuale dovuta, anche perché lo stesso CR7 sa perfettamente che, al contrario di ciò che avviene oggi, non tutti i gol segnati dai giocatori del Ventesimo Secolo venivano registrati e catalogati. Sicchè il “record” di Ronaldo potrebbe anche non essere veritiero.

Un dettaglio, questo, che nulla toglie alla sostanza di ciò che ha voluto scrivere Cristiano al “maestro” Pelè che lo sedusse quando lui era ancora bambino a Madeira, povero e con il fisico gracile ma con un grande sogno da realizzare. Quel sogno che oggi è una realtà e che ha proiettato Ronaldo nel mondo delle leggende viventi talvolta lette e interpretate in maniera distorta. La figura di CR7, per esempio, che spesso viene vista come quella di un “fenomeno” egocentrico, borioso e narciso oltre ogni limite. Ebbene, in quella lettera c’è tutto il Ronaldo umano e sensibile che non ti saresti mai aspettato di poter scoprire e apprezzare.