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“Abbiamo aspettato tanto ma ne è valsa la pena!”. Questo urlavano il 18 agosto i tifosi della Juventus davanti il JMedical, all’arrivo di Manuel Locatelli. Una sentenza che, oggi, trova riscontro nella realtà. Quella del Maradona, ieri, è stata una serata da incubo. Vero, ci sono delle attenuanti e la prova del collettivo è stata un passo avanti rispetto alle prime due giornate. Nonostante ciò, la Juve esce sconfitta contro una diretta concorrente e si trova nei bassifondi della classifica, con 1 punto raccolto in 3 giornate. Se volessimo giocare a fare gli inguaribili ottimisti, però, potremmo riempire il proverbiale bicchiere mezzo pieno con la prestazione di Locatelli. Illuminismo contro oscurantismo. Un faro di luce che penetra in una stanza senza finestra e la inonda di colori. Iniezione di fosforo in un reparto senza idee. Il centrocampista ex Sassuolo, ieri, ha dimostrato di poter far fare un salto di livello al centrocampo bianconero. Certo, siamo ancora ben lontani dai tempi di Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio, ma è comunque un passo in avanti. Verticalizzazioni veloci e precise, nonostante qualche piccola imprecisione in alcuni lanci lunghi. Grinta e fisico quando c’era da interrompere il ritmo e la costruzione degli avversari. Locatelli ha dimostrato di essere un centrocampista completo, abile nelle due fasi e intelligente nel leggere i diversi momenti di gioco. E allora mettiamo tutto questo nel bicchiere, nonostante rimanga sul fondo, coperto da tre quarti di amarezza, per la sconfitta contro il Napoli.