"Presidente e allenatore, che negli ultimi anni si sono saldati in un rapporto molto stretto e di grande stima reciproca - si legge su Repubblica - pensano che la Juve abbia bisogno di un rinnovamento incisivo perché di fatto un ciclo è alla fine: di quelli che hanno vinto sette scudetti su sette, due hanno già detto addio (Buffon e Lichtsteiner), uno probabilmente lo farà (Marchisio) e un altro manterrà un ruolo marginale (Barzagli). Resta Chiellini: reggerà? Allegri è convinto che per restare competitivi in Champions servirebbero almeno tre acquisti di altissimo livello (del livello di Isco, per intenderci) ma non ci sono le risorse economiche per attirarli: sarà già un colpaccio prendere Emre Can a costo zero. E allora, pensano allenatore e presidente, sarebbe più utile ringiovanire in profondità, oltre che rinnovare, per mettere le basi di un ciclo nuovo, che duri nel tempo e anche a costo di uno o due anni senza successi. Marotta ha invece una visione più conservativa: sa che la squadra così com’è, giusto con qualche ritocco, può dominare in Italia ancora per molti campionati e alla fine è lo scudetto quello che conta, più dell’aleatoria e imprevedibile Champions. Di questo dovranno parlare, quando si vedranno, e oggi non si possono avere certezze".
Nasce l'asse Agnelli-Allegri: Marotta però ha un'idea diversa per la Juve
L'analisi di Emanuele Gamba su Repubblica fornisce una chiave di lettura inedita per prevedere gli sviluppi futuri in casa Juventus. Da una parte Allegri e Agnelli, dall'altra Marotta. Con idee diverse su quello che sarà il prossimo mercato. Argomenti che possono risultare decisivi per la conferma del tecnico livornese.
"Presidente e allenatore, che negli ultimi anni si sono saldati in un rapporto molto stretto e di grande stima reciproca - si legge su Repubblica - pensano che la Juve abbia bisogno di un rinnovamento incisivo perché di fatto un ciclo è alla fine: di quelli che hanno vinto sette scudetti su sette, due hanno già detto addio (Buffon e Lichtsteiner), uno probabilmente lo farà (Marchisio) e un altro manterrà un ruolo marginale (Barzagli). Resta Chiellini: reggerà? Allegri è convinto che per restare competitivi in Champions servirebbero almeno tre acquisti di altissimo livello (del livello di Isco, per intenderci) ma non ci sono le risorse economiche per attirarli: sarà già un colpaccio prendere Emre Can a costo zero. E allora, pensano allenatore e presidente, sarebbe più utile ringiovanire in profondità, oltre che rinnovare, per mettere le basi di un ciclo nuovo, che duri nel tempo e anche a costo di uno o due anni senza successi. Marotta ha invece una visione più conservativa: sa che la squadra così com’è, giusto con qualche ritocco, può dominare in Italia ancora per molti campionati e alla fine è lo scudetto quello che conta, più dell’aleatoria e imprevedibile Champions. Di questo dovranno parlare, quando si vedranno, e oggi non si possono avere certezze".
"Presidente e allenatore, che negli ultimi anni si sono saldati in un rapporto molto stretto e di grande stima reciproca - si legge su Repubblica - pensano che la Juve abbia bisogno di un rinnovamento incisivo perché di fatto un ciclo è alla fine: di quelli che hanno vinto sette scudetti su sette, due hanno già detto addio (Buffon e Lichtsteiner), uno probabilmente lo farà (Marchisio) e un altro manterrà un ruolo marginale (Barzagli). Resta Chiellini: reggerà? Allegri è convinto che per restare competitivi in Champions servirebbero almeno tre acquisti di altissimo livello (del livello di Isco, per intenderci) ma non ci sono le risorse economiche per attirarli: sarà già un colpaccio prendere Emre Can a costo zero. E allora, pensano allenatore e presidente, sarebbe più utile ringiovanire in profondità, oltre che rinnovare, per mettere le basi di un ciclo nuovo, che duri nel tempo e anche a costo di uno o due anni senza successi. Marotta ha invece una visione più conservativa: sa che la squadra così com’è, giusto con qualche ritocco, può dominare in Italia ancora per molti campionati e alla fine è lo scudetto quello che conta, più dell’aleatoria e imprevedibile Champions. Di questo dovranno parlare, quando si vedranno, e oggi non si possono avere certezze".