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L'ha persa Massimiliano Allegri, senza alibi. E non all'89', con il gol di Giacomo Raspadori dopo la parata di Wojciech Szczesny sul rigore di Victor Osimhen, ma al 75', quando ha deciso di mandare in campo Joseph Nonge al posto di Fabio Miretti. Niente di personale contro il classe 2005 belga, anzi. Ma la scelta del tecnico della Juventus di puntare su un giovanissimo, in un momento delicato della partita contro il Napoli che comunque i bianconeri stavano dando l'impressione di poter pareggiare (e così è successo infatti, dopo pochi minuti, grazie a Federico Chiesa), è francamente incomprensibile.
 

Napoli-Juventus, l'errore di Nonge


Perché mandare "al macello" un 18enne, mettendolo di fronte al rischio di un grosso errore? E soprattutto, perché toglierlo dal campo all'88', certificando la sua bocciatura? Non può esistere una cosa del genere, in una squadra come la Juventus. Che magari poteva non avere grandi alternative in panchina, questa sera, ma quantomeno aveva assistito a una buona prestazione da parte di Miretti, per il quale non sembrava esserci l'urgenza di un cambio. Che cosa è passato nella testa di Allegri? E come potrà reagire d'ora in poi Nonge, sul quale inevitabilmente rimarrà il peso di un rigore procurato ingenuamente, decisivo per il risultato finale? L'allenatore dovrà avere buone motivazioni, questa volta. Ma non sarà facile farsi perdonare.


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