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Fare la morale è facile, facilissimo. Ancor più facile è scordarsi di quanto accaduto in passato e accusare come se non fosse mai successo nulla di simile, a parti invertite. A Napoli è scoppiato il putiferio dopo le immagini circolate sui social, e rimarcate dalla stessa società azzurra, di una bara con sopra scritto il nome di Lorenzo Insigne, apparsa in una diretta Instagram di Douglas Costa, insieme a diversi messaggi contro i tifosi e la città campana (qui dettagli e FOTO). In una trasmissione di immagini lunga ore, si è andati a sottolineare qualche fotogramma alla ricerca di pretesti per fomentare odio contro la Juventus. Lo sfottò resta di cattivo gusto e assolutamente evitabile, ma non è opera di Douglas Costa, che lo ha ripreso in video. Attenzione, poi, a creare un precedente che vada in un'unica direzione. 

QUELLA COPPA ITALIA... - Era il 2012 quando la prima Juventus di Antonio Conte, dopo aver vinto lo scudetto da imbattuta, crolla per 2-0 contro il Napoli in finale di Coppa Italia. Per le strade scoppia la festa e sul pullman allestito dal club ecco arrivare ai calciatori una sciarpa con una scritta eloquente: "Juve merda". Blerin Dzemaili, sotto gli occhi di Marek Hamsik, la espone con gioia. Senza tornare così indietro nel tempo, ma tanto dista l'ultimo trofeo alzato al cielo dai partenopei di fronte ai bianconeri, dopo la vittoria all'Allianz Stadium siglata da Kalidou Koulibaly per la città campana sono circolati diversi necrologi contro la Juventus e, soprattutto, contro Gonzalo Higuain. In quel caso si è trattato soltanto di sfottò e folklorismo napoletano, in questo tutti pronti con l'ascia di guerra contro i bianconeri.

Perché?