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Giampiero Mughini ai microfoni della Gazzetta dello Sport ha parlato così dell'addio di Sarri e dell'arrivo di Pirlo sulla panchina della Juve: «A che cosa aggrapparsi in una simile situazione? Al campionato appena vinto, un vera impresa. Non ci sono squadre, nella grande Europa del calcio, che hanno conquistato nove titoli di fila. E Sarri, che è un fenomenale uomo di campo, di questo successo ha fatto parte: non dimentichiamolo».

CHAMPIONS - «La coppa non la vinciamo dal 1996, c’era ancora al mondo mia madre che, ricordo, durante i calci di rigore contro l’Ajax, uscì dalla stanza perché non sopportava la tensione. Questo per dire che non è frequente vedere la Juve trionfare in Europa, ci siamo abbastanza abituati. E poi vogliamo essere sinceri? Questa Juve è una delle più deboli degli ultimi anni, di sicuro non all’altezza delle grandi squadre europee. Cristiano Ronaldo è, allo stesso tempo, un portento e un ingombro: vuole fare tutto lui, ma in questo modo condiziona il gruppo. Le punizioni, per tutta la stagione, le ha volute tirare lui, e ne ha realizzate pochissime, quando in squadra c’erano anche Dybala e Pjanic che non sono proprio degli sbarbatelli. D’altronde l’esonero di Sarri ha radici lontane. Ricordate che cosa accadde un anno fa, quando Sarri arrivò alla Juve? Gli chiese se avesse desiderato fare il centravanti nella sua Juve. La risposta fu: “Non ci penso nemmeno”. Al Napoli Sarri era stato un maestro per i tre piccoletti là davanti, per i centrocampisti, per i difensori. Ma qui alla Juve a chi insegnava il suo calcio? A Bonucci? A Pjanic? A Ronaldo? Non scherziamo, per favore».

SARRI - «Ingaggiare Sarri è stata un’idea folle venuta a due uomini molto esperti di calcio come Paratici e Nedved. Io non capisco come possano aver avuto questa intuizione. Si è detto: “Arriva l’uomo del bel gioco”. Ma chiedo: che cos’è il bel gioco. Il bel gioco non esiste. O meglio, esistono tanti modi belli di giocare: erano belle la Honved di Puskas, la Grande Inter di Herrera, l’Ajax di Cruijff, il Milan di Sacchi, ma stiamo parlando di squadre molto diverse tra loro. Dunque, deduco che il gioco lo fanno i giocatori, cioè gli interpreti, e non viceversa. Io, onestamente, Sarri non lo avrei preso per la Juve».

DIFESA - «Ma come si fa? La Juve ha sempre avuto difese insuperabili e adesso ci facciamo mettere in mezzo da chiunque. Penso che i risultati che sono davanti agli occhi di tutti non siano colpa di Sarri, perlomeno non solo sua. Però, giunti a questo punto, il divorzio mi pare inevitabile. Lui, prima della partita contro il Lione, ha detto: “Non sarò giudicato solo per questa sfida”. Vero, è stato giudicato per due sfide: quella di andata contro il Lione, che è stata indecente, e quella di ritorno».

PIRLO - «È una scelta il cui ardire intellettuale mi piace da morire. Applaudo a scena aperta se penso al tipo di giocatore-uomo che è stato Pirlo».