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Giampiero Mughini, scrittore e noto tifoso della Juventus, ha parlato ai microfono di Radio Crc: “Querela per la parola 'feccia'? La questione è andata così. Voi sapete come funziona la Zanzara. Cruciani mi telefona e mi dà comunicazione di un’iniziativa di cui non so nulla addirittura all'università di Napoli e mi presenta questa iniziativa come iniziativa pronta a dimostrare che la Juve aveva rubato il campionato. Io non ne sapevo nulla. Questa iniziativa a me sembra una cosa patologica. 'Feccia' non è un termine felice, ma questi sono temi da taverna e non dà università. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con l’avvocato Botti e col professore, non per ripetere il termine "feccia", ma per dire che per me è stata un’iniziativa sbagliata. Sono temi da taverna. Io non so cosa dire. Io auguro agli amici che hanno organizzato questa cosa di farne altre mille e mi farebbe piacere parlare con loro. È nota la mia lealtà sportiva verso il Napoli, che amo molto, e che ha fatto un torneo incredibile l'anno scorso. Ritenevo il Napoli il meritevole vincitore dello scorso campionato. Confermo la parola 'feccia'? Ma nemmeno per idea! Io non l’ho confermato trenta secondi dopo. Era una parola che non rappresenta il mio pensiero. Mi dispiace non avere il professore davanti qui per parlare di calcio. Se organizzate una chiacchierata radiofonica con il professore mi farà molto piacere".

SU JUVE-INTER - "Spero che sia una partita che in un modo o in un altro dimostri che il campionato è aperto. Non è apertissimo, ma aperto sì. Mi auguro che sia una partita e una contesa, mi auguro anche che l’Inter torni. Io tremo al pensiero che l’Inter abbia acquistato Marotta. Fiero di Moggi e polemico con Calciopoli? Io ho anche scritto un libro su Calciopoli di cui ho letto tutti gli atti. È un processo ridicolo e farsesco. È stata una pugnalata alle spalle in un momento in cui, morti i due fratelli Agnelli, la Juventus era vulnerabile. L’accusa è 'tentato agguato alla legalità' perché aveva comprato le schede telefoniche”.