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La Juventus domani sera riceverà la Roma all'Allianz Stadium, e dopo Allegri ha parlato alla vigilia il suo collega avversario Jose Mourinho: "Abraham? L’allenamento di oggi è troppo poco. Però viaggerà con noi e domani vediamo se sarà in campo, panchina o tribuna. Sta migliorando giorno dopo giorno. Vina? Non è in dubbio."

IL MATCH - " "Allegri sa come giocheremo, l'unico dubbio è solo la presenza di Abraham; io invece non so con chi scenderà in campo la Juventus, perché a parte Dybala e Rabiot Max ha tante opzioni e per me è più complicato preparare la gara. Ma non voglio snaturare la squadra e le mie idee. E' chiaro che c'è divario tra Roma e Juve, ma quando inizia la partita dobbiamo giocare con personalità e coraggio dimenticandoci questa differenza".

LOTTA SCUDETTO - "Ancora in corsa? Domanda per Max, non per me. Io dico di sì perché è una squadra fortissima che gioca per vincere le partite e il campionato. Hanno un grande allenatore con esperienza nel calcio italiano. Ovviamente è una candidata forte."

VS. ALLEGRI - "Non è una sfida tra me e lui. È Juventus-Roma e in passato era Manchester United-Juve. Mi farà piacere salutarlo prima della partita e dopo. C’è rispetto e stima, siamo stati tante volte insieme nelle riunioni Uefa. Non posso dire che sia una grande amicizia, ma mi piace come persona. Abbiamo un buon rapporto. Sono felice che è tornato a lavorare perché un allenatore come lui ha fatto troppa vacanza. E quella di risultatisti non è un'etichetta negativa: io e lui abbiamo vinto qualcosa e deve essere visto in modo positivo"

ORSATO - "Prima della partita sono sempre contento dell’arbitro. Non mi interessa il passato e i risultati avuti con lui. Mi fido di tutti gli arbitri, Orsato ha esperienza e sono felice. Dopo la partita qualche volta loro sbagliano e qualche volta non sono felice e la critica esce, ma è normale. Ma il punto di partenza è che io sono sempre contento dell’arbitro e domani non sarà diverso".

TENSIONE COI TIFOSI ALLO STADIUM - "Magari riceverò la stessa accoglienza di sempre o magari una diversa: non lo so! La gente è rimasta con la reazione emozionale di dieci secondi dimenticando novanta minuti di partita. Oggi si parla di rispetto, ma in quei novanta minuti si è dimenticato tutto questo. Non è un dramma".