commenta
Il Real Madrid è una polveriera e, nel caos alimentato dalla cocente eliminazione agli ottavi di Champions League, spunta una sola certezza: Santiago Solari saluterà la panchina dei Blancos già in questi giorni. Dopo i contrasti con alcuni (ex) titolari del calibro di Marcelo e Isco, il tecnico argentino sembra aver perso anche la fiducia del nocciolo duro dello spogliatoio: chiamato per sostituire a stagione in corso Julen Lopetegui, sarà anche lui esonerato da Florentino Pérez, pronto ad una nuova rivoluzione tecnica.


MOURINHO È PRONTO - Solari dirigerà i prossimi allenamenti e - salvo sorprese - siederà in panchina nel corso della sfida di domenica contro il Valladolid, ma il suo addio dovrebbe essere ufficiale nelle ore immediatamente successive al triplice fischio all’Estadio José Zorrilla. Per sostituirlo, è sempre più calda la pista che porta a José Mourinho. Lo Special One ha pubblicamente strizzato l’occhio a Pérez in più occasioni dopo l’addio al Manchester United, dando la propria disponibilità ad un ritorno al Santiago Bernabéu (nel quale ha già allenato nel triennio 2010-2013). Tutti gli indizi portano al portoghese, che potrebbe diventare il nuovo tecnico del Real già a partire da lunedì. Anche se, nel frattempo, il presidente madridista ha avuto modo di chiamare anche Zinedine Zidane.


CHIAMATA PER ZIDANE - Tre Champions consecutive non si dimenticano facilmente: le dimissioni di Zidane la scorsa estate hanno rappresentato la prima crepa, forse la più importante nel progetto del Real campione d’Europa, che di lì a poche settimane avrebbe salutato anche Cristiano Ronaldo. Ecco perché Pérez ha fatto già negli scorsi giorni un tentativo per convincere il francese a tornare, dopo nove mesi “senza panchina”. Ma Zizou finora è stato irremovibile: l’intenzione è quella di terminare l’anno sabbatico, per poi cominciare una nuova esperienza soltanto a partire da giugno. Serve pazienza, quella che Pérez in questo momento non possiede. Il Real ha fretta, Zidane no e vuole aspettare l’estate prima di dare una risposta definitiva, con la consapevolezza di poter approdare a Torino. Già, perché tra gli interlocutori privilegiati c’è anche la Juventus, che nella figura del presidente Andrea Agnelli ha eletto l’ex fuoriclasse bianconero come erede ideale di Max Allegri (nonostante Paratici e Nedved abbiano idee diverse). I campioni d'Italia sono in agguato, il Real non molla ma qualora da Zidane nelle prossime ore arrivasse un altro "no" al ritorno immediato, i cancelli del Bernabéu si aprirebbero per Mourinho.