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Partiamo dalla fine. Che poi è l'immagine più bella: Morata, al centro del campo, con i pugni alzati al cielo a godersi quell'istante che qualche giorno fa avrebbe potuto solo immaginare. E' che sono state settimane difficili, giornate convulse. Alla base, la consapevolezza che una volta smaltito il virus e ritrovata la convocazione, poi sarebbe stata tutt'altra salita tornare in forma e quindi al gol. Capita poi lo scatto di Bernardeschi. Il guizzo deciso sul primo palo. Il mancino dritto a battere Provedel. Lo sfogo, e il salto, a urlare di gioia l'abbraccio sincero con una parte di sé: quella strettamente legata agli affari da centravanti. Tutto in un minuto, con scherzo del Var compreso: tante volte gli è stato nemico, questa sera ha giocato sui centimetri giusti. 

I NUMERI - In campionato, Morata era a secco addirittura dal 19 dicembre, dal 4-0 rifilato al Parma. A gennaio aveva segnato solo in Coppa e a febbraio si era consegnato allo zero assoluto: dire che fosse necessaria, questa rete, è affidarsi agli eufemismi. Dire che adesso possa cambiare tutto, invece, è cavalcare un'onda di entusiasmo che dovrà essere brava a restare in alto, a non infrangersi sulle prossime difficoltà della Juventus. Che è partita male, che si è aggiustata in corsa, che ha trovato la forza di uscire dalla debolezza delle sue stesse idee proprio grazie allo spagnolo (aiutato da Bernardeschi). Ogni scatto era un dono alla profondità, ogni azione un potenziale pungiglione pronto a bucare la difesa avversaria. Fino a quel momento, nonostante la verve di Ronaldo, apparsa impenetrabile. 

DA COSA RIPARTE - La buona notizia è proprio che Andrea Pirlo ora torna a scegliere. A decidere i destini come sempre, ma a farlo con un po' di uomini a disposizione. Non avrà ritrovato la più grande profondità di rosa, però tirare fuori dalla panchina Morata ha dato un segnale a squadra e avversari, oltre a cambiare il modo - fino a quel momento sterile - di attaccare la porta di Provedel. Altro segnale: Ronaldo, con un centravanti, cambia pelle e ha più palle giocabili. Altro segnale: libero dai vincoli di tiratura della squadra, Kulusevski è libero di attaccare frontalmente e quindi di portare palla con la solita qualità. Tutto il resto sarà da rivedere in corso d'opera, specialmente in fase di costruzione. Intanto, Morata. Il gol. Nuove soluzioni. Ossigeno puro per la Juventus in convalescenza.