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Alvaro Morata parla nella sua conferenza stampa di presentazione all'Allianz Stadium: "Ciao a tutti, grazie di essere venuti. E' molto bello essere qui un'altra volta dopo un percorso che mi ha fatto un giocatore e una persona migliore. Siamo andati via in due e torniamo in cinque. Sono molto più grande come persona e giocatore, in tutti i sensi, sono molto felice".

QUANDO E' NATA LA TRATTATIVA - "La trattativa sai come è...come è il mercato e il mondo del calcio. Alla fine sono qua e questo è l'importante per me. Può essere che non ho passato bei momenti in parte della mia carriera ma sono nel posto giusto al momento giusto, so cosa devo fare e cosa non devo fare per non rivivere situazioni come prima, ho più esperienza da quando ero alla Juve, il passato è passato e questa è una nuova opportunità per me, l'opportunità della mia vita".

PIRLO - "Bellissimo effetto, lo ho indovinato prima che diventasse allenatore della Juve perché è fatto per questo, uno che ama così la palla, uno che è elegante, è quello che ha bisogno la Juve e sono felice di essere qua con lui, è stato un mio compagno ma dopo due allenamenti sono già impressionato da come gestisce il gruppo, da come è lui come allenatore. E' perfetto per qua. Sa come trattare il gruppo e come giocare bene con la palla, per queste cose il successo è probabile, molto alto".



RITORNO - "Mi sento pronto sennò non sarei venuto. Ci sono tante scelte in attacco e devo lavorare al servizio della squadra, tutti i compagni mi conoscono e sanno che darò tutto per aiutarli, a segnare, fare, sponde, uno due...  qualsiasi cosa mi chiede l'allenatore. Sono cresciuto molto, devo aspettare la mia opportunità, voglio mettermi al servizio della squadra per vincere come ha fatto la Juve in questi anni e nella sua storia".

GOL - "Questa è una domanda che me la fanno tante volte e voglio essere sincero. Come attaccante certo che vorrei fare 30,35, 40 gol ma ne ho visti tanti in carriera che ne hanno fatti 40 e non hanno vinto niente. Io ne ho fatti a volte 15, a volte di più ma quasi sempre, tranne l'ultimo anno ho vinto tante cose. Da titolare o non titolare. Ma è una squadra, se vuoi guardare i numeri singoli è meglio che vai a giocare a tennis o un'altra cosa. E' uno sport collettivo e certo che voglio fare tanti gol e sempre lavoro per questo".
 
SOGNO - “Lo dico sempre, non mi nascondo. Da bimbo sognavo di giocare nell’Atletico e ci sono riuscito, poi ora sono felice di essere qua perché la Juve ha puntato su di me quando ero giovanissimo e ho legato veramente tanto, ho sempre sognato di tornare, ora sono qua e non c'è niente di cui parlare. La gente parla sempre tanto, alla gente piace, so quello che devo fare, sono felice, nel posto giusto e nel momento giusto”.

RICORDO PIU' FELICE - "Sottovalutato? No. Se non ci fosse critica sarebbe male per me vorrebbe dire che sarei di un altro livello, dove ho giocato c'è sempre stata massima esigenza. Sono pronto, quando avevo 20-21 anni guardavo le critiche e mi potevano fare bene o male. Devo lavorare, mettermi bene in testa, forse come non mai, quello che devo fare. Ho nella testa bei ricordi, i trofei vinti con la Juve sono indimenticabili".

RONALDO - "Lo conosco abbastanza bene, molto bene come persona. Come giocatore penso che lo conoscete tutti molto bene, ho avuto sempre un rapporto molto buono con lui, mi ha consigliato, mi ha detto di essere felice che sono venuto qua. Abbiamo parlato molto quando non eravamo nella stessa squadra, sono qui da due giorni, parliamo delle famiglie, del calcio in generale e di come vediamo tutti e due questo anno".

ERRORI - "E' facile dire ora cosa ho sbagliato o cosa potrei aver potuto fare meglio. Quando sono andato via da qua non dipendeva da me, ci sono i contratti e vanno rispettati. Al Chelsea ho iniziato bene poi ho avuto infortunio e le cose non andavano, ci sta. Poi sono tornato in Spagna per un sogno che avevo da bambino, dovevo tornare là ma credo che se fossi rimasto al Chelsea le cose sarebbero state diverse perchè avevo un bel numero di gol nella prima parte della stagione ma volevo tornare per forza perché quando in un posto senti che puoi cambiare tutto ma non cambierai modo il modo di vivere, lì devi finirla".

RACCONTO DEL RITORNO - "Alla fine è chiaro che ho parlato con tutti e che c'era una possibilità di venire qua, nell'Atletico sono stato molto felice, non si sa mai cosa dirà il futuro, la gente legge solo quello che i giornali scrivono, io mi tengo le cose per me, come è stato tutto. Non voglio parlare né rimuovere cosa è stato fatto. Ora sono qua, nell'Atletico ci sono altri giocatori, ho sentito sempre la fiducia della squadra anche quando non ero qua. Sono sempre rimasto in contatto con tutti, questo è ciò che conta. Ho parlato col Mister e Fabio ma non solo per venire alla Juve. Abbiamo avuto un rapporto normale, da professionisti come siamo e con un bel ricordo che ora cambia, torniamo a lavorare tutti assieme e abbiamo bellissime sfide insieme".

CHAMPIONS - "Come ogni anno la Juve è una delle squadre più forti al mondo, sta in testa a tutti appena entri in un posto dove c'è scritto Juve. E' una cosa importantissima per la Juve. Sono un po' di anni che ci andiamo vicini, spero che un anno di questi, magari quest'anno...sarei la persona più felice al mondo. In questa società si lavora per quei traguardi e per la Champions League. Lo vogliamo tutti, tifosi, giocatori e dirigenti. Il bello del calcio è che ogni anno c'è una nuova opportunità".

SCUDETTO - "L'anno scorso ho visto tante partite, la Serie A è diventata probabilmente la miglior lega nel mondo per i calciatori che ci sono e il livello di tutte le squadre. Quando vinci tanti anni di seguito rivincere è più difficile, è quello a cui la gente non dà valore perché sono abituati a vedere vincere la Juve. Ogni anno per me ha sempre più merito perché tutti vogliono battere questa squadra, tutti vogliono diventare campioni d'Italia, il livello degli avversari cresce ogni anno, come cresce quello della Juve, ogni anno è più difficile".