commenta
"Bravo, bravo!". A bordocampo, Diego Simeone continua a incitare Alvaro Morata: gli screzi tra i due sembrano passati, una colata di passato che ha calmato le acque e reso ancora necessario, per il Cholo, lo strappo palla al piede dell'ormai ex centravanti della Juventus. Ex, sì. E così resterà, perché da Madrid non hanno alcuna intenzione di cedere Morata per una cifra inferiore ai 30 milioni di euro. Voci di corridoio raccontano anche di come nell'incontro tra il ds rojiblanco Berta, Federico Cherubini e Pavel Nedved, sia stato ribadito proprio questo concetto: per Alvaro c'era un prezzo, è stata la Juventus a non mantenere il patto. 

LA GIORNATA - Per Morata è stata naturalmente una giornata particolare. Un conto sarebbe stato rivedere tanti vecchi amici a Tel Aviv, in territorio neutro; un altro è riassaporare i colori e le sensazioni della Continassa, rivedere tante persone con le quali sono di fatto volati due anni, tra alti e bassi, tra vittorie e (più) sconfitte. Ha rivisto soprattutto Allegri, l'attaccante. E il tecnico ci ha scherzato su: "Meglio che non parlo, è un giocatore dell'Atletico". E tale si sta dimostrando, dopo l'ultima tripletta con cui ha scherzato Bonucci e superato in astuzia perfino Bremer, acquisto da 50 milioni di euro. Oh, nel finale c'è stato sì spazio per i sentimenti. Nell'ordine, Morata (che pure ha battibeccato in campo con l'ex capitano) si è trattenuto con Paul Pogba e in particolare Dusan Vlahovic, l'erede della sua numero 9. Chissà, avranno parlato del mito del gol e di come, altrove, oggi sembra più facile trovarlo...