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Che Cristiano Ronaldo segni sempre non è certo una novità, è così più o meno da 15 anni. La sorpresa di questo inizio di stagione in casa Juve, sotto la voce gol, risponde invece al nome di Alvaro Morata, anche ieri a segno contro il Ferencvaros, con il gol che ha regalato ai bianconeri vittoria e qualificazione agli ottavi di Champions League. Per lo spagnolo è la rete numero 7 in 10 partite stagionali, ma è soprattutto in Europa che l'ex Atletico Madrid si esalta, con un bottino di cinque gol in quattro incontri. In Serie A, invece, Morata ha segnato solo 2 volte in 7 partite: uno score un po' basso, al netto dei gol annullati per fuorigioco millimetrici. Ma non è questo il problema della squadra di Andrea Pirlo, bensì il fatto che, escluso ovviamente Ronaldo, non c'è nessuno che in campionato sappia rimediare alla prolificità non eccelsa di Morata.

Non ne è stato capace finora Paulo Dybala, ancora a secco in Serie A, e scarsissimo apporto è arrivato dal centrocampo, che in campionato finora è andato a segno solo con Kulusevski (2 volte) e con Rabiot (una volta). Uno, infine, è stato il gol portato dalla difesa (Bonucci). Nessuna rete, fino a questo momento, è arrivata da Chiesa, Bernardeschi, Bentancur, Arthur, McKennie, Cuadrado e Ramsey. Il gioco della Juve sta crescendo, lo si è visto con la Lazio e con il Cagliari (mentre con gli ungheresi c'è stato un passo indietro), ma il problema di chi fa gol resta: se non segna Ronaldo (in Champions e campionato) o Morata (in Champions), non c'è nessun altro che aiuti la Juve a bucare la porta avversaria. E, in particolare, un centrocampo che segna così poco alla lunga può diventare un grosso problema.