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Alvaro Morata, a DAZN, parla così dopo Sampdoria-Juve.

I GOL - "Bisogna lavorare, è un gioco di squadra e non bisogna guardare l'ombelico di uno o il proprio. Bisogna dare tutto per la squadra, sono contento perché abbiamo ritrovato lo spirito di lotta, la compattezza. Abbiamo tanta gente fuori e aspettiamo con ansia che torna chi è fuori. Siamo positivi, negli allenamenti e nelle giornate si respira un'altra aria rispetto a inizio stagione". 

BALLETTO - "L'ho fatto per quello, per le parole di Cuadrado. Ho visto Moise e mi è venuta voglia di farlo, era troppo felice. Non sa Cuadrado come balla, mi chiede sempre ma non ho ballato con lui. Il balletto è di un giocatore della NFL! Me l'ha detto Kean".

TRA I TOP D'EUROPA - "Periodo della rinascita? Sì, la verità è che da quando abbiamo ricominciato la stagione, ho parlato con il mister e prima non mi sentivo così importante come adesso. Non è successo niente, ma l'ho detto che quando arriva il tuo capo, nel calcio e nella vita, e ti dà fiducia e ti fa capire cosa pensa di te, è importante. Tutti noi vogliamo avere persone che fanno affidamento su di te". 

FUTURO - "Non lo so, non dipende da me. La mia voglia di Juve non è mai andata via, non si può dire. Io sono il primo che se non sarò qui l'anno prossimo, sarò il primo tifoso. Non dipende da me, non posso dirtelo. Posso lavorare, cercare di vincere i campionati, ciò che rimane e che si mette in una foto da far vedere ai miei figli, da mettere lì".

A TUO AGIO IN CAMPO - "Tutto quello che è attacco, tutto quello che è giocare. Non chiedo altro, la Juve è tra le top nel mondo, sono orgoglioso di essere qui, l'ho detto tante volte e non è per dire. Bisogna sacrificarsi, lavorare, vincere. Se è giocare, mi va bene tutto".

ULTIMO PASSAGGIO - "Ho pensato a calciare, ma ho visto Moise che andava in porta. Yoshida ha tanta esperienza e l'ha letta. Nella ripresa ero stanco e dovevo essere lucido per mandare in porta Dusan. Devo farlo di più, tirando da fuori arriverebbero più gol. Ma non penso a quello, ci alleneremo, però sì è così. Il piede caldo? Adesso ci penserò al limite dell'area". 

SCUDETTO - "Sinceramente questa domanda l'abbiamo sentita tante volte. Siamo alla Juve, è stato un anno particolare all'inizio, bisogna lavorare. Ora la Champions e nessuno sa cosa può accadere, ha qualcosa di inspiegabile, poi di nuovo la testa al campionato".