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E' impossibile non avere un debole per Paolo Montero. Quando Andrea Agnelli lo designò come suo "giocatore preferito", nessuno si è mai permesso di storcere il naso. Eppure di scelta ne aveva, ne ha sempre avuta: Zidane e Del Piero, i gol di Trezeguet e quel fuoriclasse di Buffon. Chiellini, un amico. No: vinse Paolo. Paolo che è dna, e dna che è "famiglia, lavoro, sacrificio", come raccontato anche nella sua prima conferenza post della sua prima partita. Una partita matta totale. Bellissima. E ricchissima, di contenuti come di speranze. 

In un solo giorno, Montero ha potuto preoccuparsi di un unico scenario: arrivare a Bologna e darsi già per sconfitto. Non si era posto obiettivi, ma un minimo di traguardo sì: non bisognava farsi del male, e cioè farsi umiliare. Quando è finito sotto per 2-0, quasi 3, dopo appena dieci minuti, dovrà aver pensato tutto e il contrario di tutto. Magari si è sentito pure un po' tradito. E invece…

E invece lo spirito che abbiamo sempre attribuito - almeno quello - a Massimiliano Allegri, è diventato improvvisamente lo spirito della squadra. E la Juventus non ha mollato, e Paolo ha gioito. Anzi: ha corso. All'impazzata, col sorriso, incredulo e perciò ancor più genuino. Sono stati 15 metri alla Jacobs, quelli dell'uruguaiano. Che poco prima aveva già fatto una cosa "rivoluzionaria": fuori Gatti, dentro Yildiz. Il chiaro segnale di volerla recuperare, e a tutti i costi. 

Così, come una ruota che gira, la Juve ha ripreso la fortuna come il coraggio: afferrandoli per bene. Tutto il resto l'ha fatto Chiesa, con una bella dose di Yildiz. Tutto il resto, poi, lo farà Thiago Motta. Anche ieri sera ha dimostrato perché se ne parli così: benissimo. Il suo Bologna è crollato quando è partita la festa, poco prima aveva dato l'ennesima dimostrazione di forza, bellezza, astuzia. Sa far tutto, ed è un dono del lavoro. 

Ne servirà tanto, alla Juventus. Ne sta già facendo, in un piccolo rettangolo di tempo, Montero. "In questi spogliatoi importanti, per trovare certe vittorie, devono essere grandi uomini. E per me lo sono", dice, parlando dei "suoi ragazzi". Ha trovato disponibilità e umiltà. Il regalo di una rimonta quando era facile pensare agli Europei o alle vacanze. La Juve è questa roba qui, e dopo giorni di veleni serviva davvero ricordarlo a tutti.

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