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Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, ha parlato alla Gazzetta dello Sport: «Quando sono arrivato tutti avevano in testa un solo traguardo, la Coppa Italia. Fallito questo obiettivo il “castello” è crollato. Però anche nella crisi abbiamo continuato a giocare un buon calcio. È chiaro che mi manca la vittoria. Capisco che sono sotto osservazione anche da parte dei tifosi. Dopo la sconfitta contro il Napoli ero l’allenatore migliore del mondo dopo quella contro il Genoa non ero all’altezza».

BATTERE LA JUVE - «Intanto diciamo che l’hanno battuta in pochi ultimamente. Ci proverò anche perché le grandi storie nascono dalle sfide impossibili. Vorrei iniziare la grande storia della Fiorentina facendo qualcosa di speciale contro la squadra di Sarri».

RIBERY - «Franck ha giocato l’amichevole con il Perugia come se stesse disputando la finale di Champions. Questo lo rende diverso. Come è diverso CR7. Parliamo di stelle che primeggiano attraverso il sacrificio. Formidabili esempi per tutti».

JUVE FAVORITA - «Leggevo i dati sui monte stipendi. La Juve spende il doppio rispetto alle altre grandi. Ha ragione il presidente Commisso quando dice che i bianconeri potrebbero schierare tre squadre. Per fortuna, Sarri all’inizio ne può schierare solo undici. Inter e Napoli quest’anno sono più vicini alla Juve. Lo scudetto non è già assegnato».

RIMONTA NAPOLI - «Cosa mi ha insegnato? Che se cala la tensione anche gli extra terrestri diventano umani. Capello, quando ero alla Roma, cominciava a urlare quando andavamo sul 3-0».

CHIESA - «Ha passato un’estate strana dove anche se si soffiava il naso quel gesto veniva analizzato. È dura vivere sotto la lente d’ingrandimento. Intanto deve continuare a migliorare. Non deve rimuginare su una palla gol bruciata o su una grande parata del portiere avversario. E deve disinteressarsi dei giudizi degli altri. Per il momento non è al cento per cento ma ci arriverà presto».

COMMISSO - «Dopo trenta minuti di colloquio a New York mi ha detto: “Vincenzo, non hai paura di niente”. Commisso è un uomo che sa leggere dentro lo persone. Lo confesso, dopo quella sua osservazione mi sentivo quasi nudo. Rocco e Barone sono straordinari, hanno una grande umanità, sono dei lavoratori incredibili. Stanno con i tifosi più di qualsiasi altro dirigente della nostra Serie A ma non hanno nessun problema a condannare chi fa i cori sull’Heysel. Spero che conservino questa loro genuinità».

GRANDE ALLENATORI - «L’anno scorso erano tornati Ancelotti, Mazzarri e il sottoscritto. Ora Conte e Sarri, che non avrà problemi con la Juve, perché i grandi calciatori vogliono lavorare con i grandi allenatori. Però se potessi andrei a cena con Klopp. È il mio mito. Vorrei conoscerlo».