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Massimiliano Mirabelli, l'ex direttore sportivo del Milan, è intervenuto al Processo di 7 Gold: "È normale che ora lui possa dire certe cose per giustificarsi, io posso solo dire che con noi Bonucci è stato un grande professionista e un grande uomo spogliatoio, un campione vero. Il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via. Per me gli equilibri li sposta la squadra, al massimo lo può fare un attaccante. Non mi aspettavo che sarebbe tornato alla Juve dopo un anno, abbiamo fatto tutto quello che abbiamo fatto pensando che potesse chiudere la carriera al Milan, poi...".

SULL'UEFA - "I problemi con l'Uefa riguardano le infrazioni commesse nel trienno prima del nostro, sono ottimista perché il Milan ha una proprietà solida e non avrà nessun tipo di problema".

SU DONNARUMMA - "Ricordo i media che appena arrivati ci davano sconfitti per il caso Donnarumma, abbiamo trovato una grossa difficoltà. C'erano tante scadenze, anche Cutrone, ma quella di Donnarumma, gestirla soprattutto con un agente non facilissimo è stato difficile. Non è vero che c'è stato un esborso esagerato, quando c'è un giocatore a scadenza ci sono commissioni da 20 milioni, 25, come acquistare un cartellino. Con Donnarumma era giusto dare uno stipendio importante, abbiamo risparmiato non dando commissioni. Il calcio è cambiato, quando c'è un talento, anche giovane, è normale dare certe cifre".

SU RAIOLA - "Mi ha chiamato per farmi i complimenti dopo la chiusura dell'affare Donnarumma e mi ha detto altre cose. Nelle sue dichiarazioni non so se si riferiva a noi dirigenti o alla proprietà. La risposta non devo darla io, Mino col Milan ha fatto tante belle cose, arrivati noi non ha fatto più alcune di queste e quindi si è irritato. Ci trovavamo in disaccordo su alcune questioni, ma lui faceva il suo lavoro e io il mio. Se fossi stato più accomodante, avrei fatto scrivere meno cose negative su di me".

SU RONALDO - "Un pensierino a Cristiano Ronaldo? Questa è una domanda a cui non posso rispondere. Non è un argomento da affrontare adesso".