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La perfezione, o quasi, in poco meno di mezz'ora. Basta poco a Dejan Kulusevski per fare la differenza. Juve-Roma l'ha decisa anche lui con il cross in mezzo che ha propIziato l'autogol di Ibanez. Nei movimenti senza palla è devastante, spesso dà l'impressione di capire le cose ancora prima che succedano. Avete visto anche ieri? Sguardo d'intesa con Cuadrado e tac, si butta nello spazio, la mette in mezzo e arriva il raddoppio bianconero. Questione d'intuizione. O ce l'hai o non ce l'hai.

L'ANALISI - La sua è innata, e la sfrutta alla grande. Trova varchi che altri non riescono a immaginare, nella mezz'ora scarsa di ieri oltre alla giocata decisiva per l'autogol della Roma ha saputo anche gestire il vantaggio facendo spesso la scelta giusta. Nota negativa: ha sbagliato qualche appoggio di troppo. Può capitare, non facciamogliene una colpa. E' così decisivo che quasi ci si scorda che ha soli vent'anni. La carta d'identità dice 25 aprile 2000, noi aggiungiamo che ha tempo, voglia e qualità per migliorare ancora. Perché Kulusevski può diventare davvero uno dei più forti in assoluto, la Juve lo sa e se lo coccola.

NUOVO RUOLO - E' il dodicesimo titolare di Pirlo. In campo sempre e comunque, dal primo minuto o a gara in corsa. L'allenatore vuole sfruttarlo al massimo, sa che è capace di spaccare le partite come pochi. E poi ha una delle caratteristiche che piacciono ad Andrea: lo svedese è duttile. Può giocare ovunque dal centrocampo in su. Ma per davvero: mezz'ala, esterno di centrocampo che va sul fondo, esterno che si accentra, trequartista e ora anche seconda punta. Già, perché se dal mercato non è arrivato un rinforzo per l'attacco è anche perché Pirlo in quel ruolo è convinto di piazzare Kulu. Lì, a fare da spalla a Ronaldo alternandosi a Morata. La risposta è positiva, Kulusevski mette una spunta alla voce "attaccante" nella lunga lista delle posizioni che può ricoprire. Pirlo sorride, la Juve vola.