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Ibrahimovic e Ronaldo non si sopportano. Anzi, a ben rileggere quanto si sono detti in tutti questi anni, è soprattutto il centravanti del Milan a essere insofferente nei confronti dello juventino. Verso il quale è stato spesso acido, anche sgradevole. Da “Messi è talento allo stato puro, Cristiano è un campione costruito” fino a “i suoi 5 Palloni d’oro li hanno vinti il Real e Florentino Perez, non lui”, Ibra ha manifestato un’antipatia nei confronti di CR7 che sembra molto simile all’invidia.

Può un campione ricco, vincente e celebrato come Ibrahimovic provare invidia? Certamente sì, perché per mantenersi ad altissimi livelli per tanti anni un fuoriclasse ha bisogno di trovare avversari, di inventarsi nemici, di fissare nuovi obiettivi. Una stella vive anche di rivalità personali, insomma. La sua invidia nei confronti di Ronaldo è probabilmente dovuta al fatto che si somigliano molto: nessuno dei due è “talento allo stato puro” come Messi, per dirla con Ibra; sono entrambi fuoriclasse straordinari con una tecnica di assoluto rispetto, alla quale hanno però dovuto unire una forza atletica e una cattiveria agonistica fuori dal comune. La professionalità e la voglia di primeggiare hanno consentito loro di arrivare a livelli che non avrebbero mai raggiunto solo con la qualità di cui sono dotati.

Nonostante siano simili - e arriviamo al motivo del risentimento di Ibrahimovic nei confronti di Ronaldo - lo juventino in carriera ha ottenuto molto più del milanista, sia a livello individuale (i 5 Palloni d’oro contro zero, appunto), sia di squadra (le 5 Champions contro zero, ad esempio).

Se ci pensate, Ibra non ha nemmeno torto se prova questo tipo di sentimento: con le straordinarie qualità tecniche, atletiche e caratteriali di cui è dotato, sul piano internazionale avrebbe potuto e dovuto ottenere molto di più. Magari non quanto Ronaldo, ma nemmeno così poco rispetto a lui: 5-0 5-0 suona quasi come il risultato di una partita di tennis tra un maestro e un principiante.

@steagresti