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Tra le tante cose che l'estate 2006 e Calciopoli portarono via alla Juventus ci fu anche la coppia difensiva. Lilian Thuram e Fabio Cannavaro migrarono in Spagna, rispettivamente al Barcellona e al Real Madrid. Per affrontare la Serie B allora la nuova squadra presieduta da Giovanni Cobolli Gigli e Roberto Bettega (unico elemento della Triade rimasto fuori dai processi), gestita da Jean-Claude Blanc e Alessio Secco e allenata da Didier Deschamps puntò sull'accoppiata Robert Kovac - Jean-Alain Boumsong.

IL CROATO - Kovac aveva 32 anni e vestiva il bianconero già da una stagione. Era infatti la prima alternativa a Thuram e Cannavaro nella corazzata di Capello, e si era pure tolto lo sfizio di segnare una rete decisiva per battere il Lecce alla 27^ giornata della Serie A 2005-06. Colonna difensiva della nazionale croata, dove militava insieme al fratello maggiore Niko, Moggi l'aveva portato a Torino a parametro zero dopo un'onorata carriera in Bundesliga tra Norimberga, Bayer Leverkusen e Bayern Monaco (con tanto di Coppa Intercontinentale in bacheca). La retrocessione della Juve per lui costituì un'opportunità di... promozione. Da riserva a titolare.

IL FRANCESE - Di un lustro più giovane rispetto a Kovac, Boumsong fu invece il primo vero acquisto del corso Cobolli-Bettega-Blanc-Secco. Anche lui un profilo internazionale: pur non entrando mai in campo aveva appena partecipato con la nazionale transalpina al Mondiale perso in finale con l'Italia. Nelle annate precedenti aveva vinto una Coppa di Francia con l'Auxerre (insieme a Olivier Kapo) per poi giocare in Scozia coi Rangers e in Inghilterra nel Newcastle. Da quest'ultimo club la Juve lo acquistò, in quell'agosto più "caldo" del solito, per 4 milioni di euro. Nota a margine: in Francia Boumsong si era laureato con lode in Matematica. 

INSIEME - Che la premiata ditta formata dal promosso Kovac e dal nuovo arrivo Boumsong non fosse destinata a lasciare un'impronta duratura si capì già al primo atto. Il famoso Rimini-Juventus, esordio bianconero in B, finito 1-1 grazie a un grottesco doppio liscio dei due "ministri della difesa" che permise ad Adrian Ricchiuti (che per la cronaca, si è ritirato l'anno scorso a 42 anni e la scorsa settimana ha iniziato la carriera di allenatore proprio nel Rimini, oggi in Serie D) di pareggiare e diventare l'idolo dei non-juventini di tutta Italia.

PURGATORIO - Quello bianconero era pur sempre uno squadrone per la Serie B e alla fine l'evidente affanno del tandem difensivo non impattò più di tanto. Particolarmente sfortunata fu però la stagione di Kovac: presto iniziò ad alternarsi tra campo e infermeria e - ciliegina sulla torta - la prima sconfitta in campionato, sul campo del Mantova il 13 gennaio 2007 al rientro dalla lunga sosta natalizia, arrivò per un suo autogol, un tentativo di anticipare in extremis Bernacci trasformatosi in un esterno sinistro all'angolino imprendibile per Buffon.

DESTINO - Quando si dice "sliding doors"... Le difficoltà di Kovac indussero Deschamps a trovare una soluzione per affiancare efficacemente Boumsong. Ed ecco l'intuizione che avrebbe cambiato la vita calcistica a Giorgio Chiellini: spostare l'allora giovane terzino dalla fascia sinistra a centrale di difesa. Rimase saldamente titolare invece il buon Jean-Alain, che si tolse pure lo sfizio di segnare due reti con pregevoli incornate da corner, nelle trasferte di Crotone e Verona (contro l'Hellas). Ma appariva palese che, se in "cadetteria" ancora ancora poteva guidare lui la difesa, col ritorno nel massimo campionato sarebbero serviti profili più attenti e meno macchinosi...

FINE DELLE TRASMISSIONI (PARTE 1) - Al termine della stagione, nell'estate 2007, le sorti dei due difensori alla Juve erano segnate. Kovac rescisse il contratto e tornò in Germania, giocando per un anno e mezzo nel Borussia Dortmund, poi chiuse in patria, nella Dinamo Zagabria, per un altro anno e mezzo, fino al ritiro nel 2010. Era stato un ottimo difensore ma era arrivato in Italia a fine corsa. 

FINE DELLE TRASMISSIONI (PARTE 2) - Boumsong invece decise di restare, in quel 2007, nonostante sapesse di non essere esattamente in cima alle gerarchie del nuovo mister Ranieri, che partì con la coppia Criscito-Andrade e proseguì con la Legrottaglie-Chiellini. Infortunatosi, come se non bastasse, durante l'autunno, il francese fu relegato al ruolo di centrale di Coppa Italia, dove mostrò di non essere più in condizione, soprattutto mentalmente: negli ottavi di finale a metà gennaio 2008 in combutta con Grygera rischiò seriamente di far passare il turno all'Empoli. A quel punto la dirigenza juventina gli trovò una nuova sistemazione: il Lione, ancora dominatore della Ligue 1, lo comprò per 3 milioni e mezzo di euro. Considerando gli ammortamenti, la Juve riuscì ad evitare la minusvalenza.

COUP DE THEATRE - Attenzione, però. Letteralmente il giorno prima di trasferirsi, il 23 gennaio, nell'andata dei quarti di coppa contro l'Inter, Boumsong lascia romanticamente la Juventus realizzando il 2-2 a San Siro. Ovviamente con un colpo di testa, specialità della casa. Seguiranno due anni e mezzo di Lione e tre di Panathinaikos, prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2013.

DOPO LA CARRIERA DA CALCIATORI - Robert Kovac è rimasto nel calcio di alto livello, agendo come spesso fatto da giocatore, alle spalle del fratello Niko: è stato il suo vice-allenatore sulle panchine di Croazia, Eintracht Francoforte, Bayern Monaco, e lo è attualmente nel Monaco 4° nel campionato francese. Boumsong, similmente all'ex compagno Kapo (francese nato in Costa d'Avorio) ha deciso di dedicarsi al suo Paese natale, il Camerun: vi ha fondato una scuola calcio e ha pure fatto parte dello staff tecnico di Clarence Seedorf quando ha allenato la nazionale africana.