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Ancora un gol. Ancora un guizzo. Ancora una soluzione. La Juventus è andata a illudersi nuovamente con McKennie: dello statunitense il gol che ha aperto il finale tumultuoso, per qualcuno un passo verso il pareggio. In realtà, non è arrivato nulla, o quasi. Se non qualche azione estemporanea e la forza dei nervi e di non voler perdere tutto quello che era stato costruito nelle ultime settimane. 

L'UOMO IN PIU' - Alla fine, anche chi non aveva mollato, ha dovuto ricredersi e ricalibrarsi: la Juve è tornata a Torino con una sconfitta pesantissima, che racconta tanto del momento e non smette di alimentare preoccupazioni in un momento storico già difficile. Verrebbe da dire: e se non ci fosse neanche McKennie? Sì, perché l'americano, partito dalla panchina (e Allegri non ha spiegato il motivo) ha subito dato qualcosa in più al centrocampo juventino. Di certo, più pericolosità. Di sicuro, più dinamismo. Ed è al secondo gol stagionale e di fila: può fare anche meglio sotto il profilo del gioco. 

SUL MERCATO - E pensare che fino a qualche settimana fa si parlava di lui solo in ottica mercato, su tutto quello che la Juve dovrebbe incassare per fare spazio a un nuovo centrocampista e magari alla grande punta. Certo, Tchouameni e Vlahovic possono fare la differenza in questa squadra. Ma Allegri è davvero così pronto a rinunciare a Weston? Proprio ora che lo sta istruendo...