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Rientrato dalla positività al Covid-19, Weston McKennie pare abbia cambiato ruolo. O meglio, Pirlo si è accorto di poterlo utilizzare anche come esterno atipico di centrocampo. Una sorta di vice Ramsey, per intenderci, o forse qualcosina di più: un’alternativa al gallese, che non è propriamente la stessa cosa. Se Aaron infatti svolge bene entrambe le fasi, e in particolar modo quella offensiva, il texano rafforza maggiormente la mediana su un fianco, rendendo più quadrata ed energica la squadra; inoltre si sta rivelando incredibilmente efficace anche in zona di rifinitura, tramite inserimenti e percussioni caratteristiche di questa nuova posizione (un ibrido fra esterno e trequarti nello sviluppo del 4-4-2). Chissà allora che durante le assenze ormai proverbiali del gallese (a Budapest si è infortunato di nuovo, ne avrà come minimo per venti giorni) McKennie non diventi una pedina non dico irrinunciabile ma comunque fondamentale: l’incursore duro e puro che Kulusevski non può essere. D’accordo, specialmente nelle turnazioni o a partita in corso, dal momento che è difficile immaginare la fantasia di Dejan in panchina. In ogni caso Weston è sempre pronto ad allacciarsi l’elmetto e a spostare (a suo modo) gli equilibri senza che nessuno se ne accorga più di tanto. Abbiamo monitorato per voi i suoi primi passi da invasore.