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Stephy Mavididi, stella della Juve Under 23, parla a Tuttosport della stagione di Lega Pro che è ormai alle porte ma anche del suo passato all’Arsenal: “A 4-5 anni mia madre mi portò a una scuola calcio. Col tempo i primi osservatori iniziarono a seguirmi: West Ham, Chelsea, Arsenal! A nove anni però passai al Sutton United, mi sembrava la scelta migliore per crescere. Lì ho sempre giocato con ragazzi più grandi anche di due anni. A 12 anni sono andato all’Arsenal, non potevo dire ancora no, ho sempre tifato Gunners! L’inizio è stato choccante. Ero abituato ad essere di gran lunga il migliore, mi sono ritrovato tra tanti ragazzi di talento. A 17 anni ho firmato il primo contratto da professionista. Non sono mai stato così orgoglioso in vita mia. Potevo ripagare i genitori per i loro sacrifici, voglio far vivere mia madre come una regina. Era un sogno, giocavo con l’Unter 21 e a volte mi allenavo con la prima squadra con calciatori come Alexis o Santi Cazorla, tecnicamente il migliore che abbia mai visto."

HENRY - "Il mio idolo era Henry e ho avuto la fortuna di lavorare con lui quando avevo 17 anni e lui si occupava del settore giovanile dell’Arsenal. Avevamo un ottimo rapporto, da lui ho imparato tantissimo. A livello tecnico e mentale. Mi ha insegnato a lavorare per essere sempre il migliore. Semplicemente lavorare, lavorare e lavorare. Non importa quanto sei bravo, devi allenarti ogni giorno. Crede che essere un top player dipenda al 60% dalla testa e al 40% dal resto."

RONALDO – "Allenarsi vicino a lui, uno dei migliori al mondo, è un privilegio. Cerco di assorbire tutto, basta guardadlo per impareare. La dedizione al lavoro e l’intensità con cui si allena sono un grande insegnamento, la stessa attitudine che mi ha raccontato Henry.”