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Massimo Mauro, al Corriere dello Sport, parla del Var. 

"CAGATA?" - "No, non è una cagata. È giusto utilizzare la tecnologia in quelle situazioni in cui si può tirare una riga e stabilire con certezza se è dentro o fuori: gol/non gol, oppure i fuorigioco. Mi sono piegato persino al ridicolo di un fuorigioco per meno di un centimetro. Ma la partita deve gestirla l’arbitro. Quel che accade in campo, sul terreno di gioco, deve essere giudicato dall’arbitro che è lì e vive le stesse sensazioni di chi è in campo, ha la stessa adrenalina, le stesse pulsioni. L’interpretazione dell’arbitro va tutelata, non indebolita. Così come la sua centralità. Non può giudicare chi è in una sala davanti ai monitor, in un ambiente completamente diverso, asettico".  

PRO O CONTRO? - "Il tema non è essere pro o contro la tecnologia. Sarebbe assurdo. Il tema è il ruolo dell’arbitro nel gioco del calcio. Con il Var lo hanno distrutto. Gli hanno tolto la serenità di scendere in campo. Lo hanno espropriato della propria funzione in nome di una oggettività che non esiste. Perché il Var, per quel che riguarda le situazioni di campo, non è oggettivo, non può esserlo. Quindi se devo scegliere tra la soggettività di chi è in campo e quella di chi è dietro una scrivania, preferisco mille volte quella dell’arbitro. L’errore dell’arbitro lo comprendo, l’errore del Var mi fa incazzare molto di più".  
 
I GIOCATORI - "In privato non c’è un calciatore che parli bene del Var. Non ne possono più della dittatura della moviola. Quando fu introdotto il Var, chi ha buona memoria ricorderà interventi di calciatori importanti che espressero questi concetti. Poi, evidentemente furono richiamati dai club e invitati a non mettere in discussione la novità. Buffon? Non voglio fare nomi. Voglio però dire che è assurdo il silenzio dell’associazione calciatori che sta accettando passivamente questo stravolgimento. Dovrebbero intervenire in tutela del gioco del calcio, rappresentare le istanze che sono di tutti i giocatori. Ma li vedete in area di rigore? Sembrano tutti pinguini, con le mani dietro la schiena per paura dei falli di mano. Pensiamo al rigore fischiato contro il Milan in Champions, è semplicemente ridicolo. È calcio questo?".