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Il messaggio è chiaro: non sono concessi altri errori, non c'è più margine per sbagliare, perché questi fanno troppo male. A confessarlo è Blaise Matuidi, nello spogliatoio bianconero; a portarlo alla luce Miralem Pjanic, suo compagno. Il centrocampista bosniaco, infatti, ha parlato a Tuttosport dei fatti accaduti a Cagliari, spiegando: "Blaise è molto dispiaciuto. E ci ha detto che la prossima volta lascerà il campo! Io non credo che un'esultanza possa avere a che fare con questi cori. Ognuno può esultare nel modo in cui vuole, anche io potevo segnare, esultare alla stessa maniera e sarebbe successa la stessa cosa. E' il secondo anno in cui Matuidi viene qui e vive questa situazione: è una cosa brutta. Ci dispiace perché loro l'hanno vissuta male, come noi che abbiamo visto quanto i ragazzi fossero tristi dopo la partita. E non mi riferisco solo a Kean e Matuidi, c'è anche Alex Sandro. E nella squadra del Cagliari ci sono alcuni giocatori di colore". 

RAZZISMO - "L'esultanza cosa c'entra con i cori? Assolutamente nulla, poi se l'arbitro pensa che si tratti di una provocazione nei confronti dei tifosi può andare da Kean e ammonirlo. Ma a prescindere da ciò che accade sul campo, i cori non devono esistere. Il fatto che Kean sia un ragazzino? L'ho detto e lo ripeto, al di là dell'esultanza queste cose non devono succedere. Ho parlato con Moisé, ma anche con Blaise, il quale ha detto chiaramente che la prossima volta uscirà da campo".